27 anni e un sogno in testa: diventare la più giovane a visitare TUTTI i Paesi del mondo. Storia di Cassie De Pecol

27 anni e un sogno in testa: diventare la più giovane a visitare TUTTI i Paesi del mondo. Storia di Cassie De Pecol

196 nazioni, altrettanti timbri sul passaporto. Cassie De Pecol è partita con un obiettivo chiaro in testa: diventare la prima donna a visitare tutte le nazioni e la prima a farlo in così poco tempo.

Può capitarti di restare senza contanti a Cuba, Paese che non accetta carte di credito. Può capitarti di doverti spostare dall'aeroporto in città con

Può capitarti di restare senza contanti a Cuba, Paese che non accetta carte di credito. Può capitarti di doverti spostare dall’aeroporto in città con un mezzo blindato, perché sei appena atterrata in Somalia e lì non ci sono altri mezzi sicuri. Può capitarti di restare bloccata in hotel perché hai troppa paura di uscire per le strade di una città come Kabul.

Tutto questo è niente davanti alla bellezza del viaggio e a uno degli obiettivi più incredibili che una donna possa darsi: viaggiare in ciascuno dei 196 Stati del mondo in meno di due anni. Battendo così il record precedente di Yili Liu, che ha compiuto l’impresa in 39 mesi.

Lei è Cassie De Pecol, 27enne originaria del Connecticut che entro la fine dell’anno dovrebbe riuscire a battere questo speciale record mondiale. Mentre scriviamo (9 dicembre), Cassie è a quota 183, a soli 13 Paesi dalla meta finale. Mancano ancora tappe molto difficili: Pakistan, Siria, Yemen, Sud Sudan, Israele e Palestina. Ma dovrebbe farcela.

Una vita di stenti e poi la svolta

Cassie non è una persona ricca. Non ha deciso di lasciare un lavoro a tanti zeri a causa dello stress eccessivo o dell’esaurimento. Cassie è una ragazza senza tante sicurezze economiche. Ma con un sogno grande in testa.

«Ho svolto diversi lavoretti e impieghi part-time, in tanti settori diversi. Sono stata venditrice, ho lavorato allo sviluppo di siti web, ho avuto impieghi nel marketing. Ma anche nella cura dei bambini e nel babysitting. Tra tutte, questa era l’esperienza che più mi appassionava: entravo davvero in contatto con le famiglie per cui lavoravo. Mi piaceva davvero prendermi cura dei bambini. Però non c’era alcun futuro in questo settore, non c’erano possibilità di carriera», ha raccontato. In questa sua vita da precaria, Cassie ha anche spazzato pavimenti, servito ai tavoli come cameriera e fatto la giardiniera.

Malgrado l’impegno e la passione che ci mette nel lavoro i risultati non arrivano. «Nonostante tutto, a fine mese facevo fatica a pagare le bollette. Tutto questo ha alimentato il mio desiderio di andare via, di affrontare un’avventura il prima possibile. Non ero felice della direzione che aveva preso la mia vita. Non stavo seguendo le mie passioni e questo fatto, insieme all’ansia di non sapere quanto tempo mi restava da vivere, mi ha fatto compiere un atto di fede».

Quando comincia la sua impresa folle non è del tutto a digiuno di esperienze di viaggio. A 24 anni, Cassie ha già viaggiato in 24 Paesi, sempre a proprie spese. Per spostarsi, accetta di volta in volta dei lavori in diversi alberghi della zona. Ma questa vita alla continua ricerca di un senso non la soddisfa.

Lei vuole fare qualcosa di grande e bello. «Quando ero alle superiori avevo sempre questa sensazione: sapevo che prima o poi avrei realizzato qualcosa di grande nella mia vita».

La svolta arriva quando legge il libro di Chris Guillebeau, The Happiness of Pursuit”. Sottotitolo: trova l’avventura che darà un senso alla tua vita. Lo stesso Guilleabeau è un appassionato di viaggi: ha visitato tutti gli Stati sovrani prima di compiere i 35 anni.

Ed ecco che Cassie decide di compiere un’impresa ancora più grande. Vuole diventare la prima donna a visitare ogni nazione. E vuole farlo battendo il record mondiale.

Ecco perché decide di unirsi a Skal, una ong che promuove il turismo sostenibile e l’amicizia tra i popoli. Conoscendo il suo proposito poi, l’International Institute of Peace Through Tourism la nomina Ambasciatrice per la Pace. Ecco che nasce la Expedition 196, la spedizione che la porterà in giro per il mondo.

Cassie mette insieme un itinerario di 40 pagine. Un piano che imparerà presto a rimodulare, man mano che prosegue il suo cammino: la vita del viaggiatore non è così organizzata!

Trova i primi finanziatori: sponsor come Clif Bar, azienda di prodotti alimentari bio, ed Eagle Creek, che realizza zaini e borse da viaggio. Poi arriva Six Senses Zighy Bay, eco-albergo dell’Oman. Finora l’impresa è costata 200mila dollari.

La partenza è fissata: luglio 2015. Nella testa, una frase di Steve Jobs:

“Sapere che prima o poi morirai è il modo migliore per evitare una trappola pericolosa: la sensazione di avere qualcosa da perdere. In realtà, non possiedi niente: non c’è ragione per non seguire il tuo cuore”.

Le difficoltà non mancano, ovviamente:

«Spesso combino pasticci, ancora più spesso non dormo abbastanza e, mentre non sono a eventi o appuntamenti, cerco di destreggiarmi come posso in un viaggio lungo 196 Paesi».

Ne è valsa la pena. Oggi, a quasi un anno e mezzo dall’inizio di questa avventura, Cassie può già dire di aver realizzato tanto. Ha visitato 183 Paesi, ha riempito 4 passaporti con i diversi timbri. Ha trascorso dai 2 ai 5 giorni in ogni nazione. E la sua meta finale è ormai a un passo.

Gli obiettivi del viaggio

Per la stessa ragione del viaggio, viaggiare”, cantava De Andrè. Ma Cassie di ragioni per viaggiare ne ha fin troppe.

La Expedition 196 è principalmente una missione di pace. Gli altri obiettivi sono di promuovere l’eco-sostenibilità e sostenere i diritti delle donne. Con le ong con cui collabora, Cassie organizza eventi, seminari, incontri con ministri e sindaci, vere e proprie lezioni universitarie. Argomento? Come raggiungere la pace attraverso il turismo sostenibile:

«Viaggiando possiamo incrementare l’amicizia tra le nazioni e anche fornire assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno».

Più difficile risulta spiegare le ragioni dell’eco-sostenibilità quando si viaggia in aereo: una delle forme di trasporto che hanno un impatto maggiore sull’ecosistema.

«Molte persone mi dicono: “Non è possibile predicare la sostenibilità mentre si viaggia così tanto”. E hanno ragione. Io non dico di essere una viaggiatrice sostenibile, ma ci sto lavorando. Nei Paesi dove ho viaggiato, ho cercato sempre di piantare alberi (45 in 12 nazioni sinora) e ho raccolto campioni d’acqua da inviare a istituti di analisi per individuare la presenza di microplastiche al loro interno. Alloggio in alberghi sostenibili e rigenerativi. Ancora più importante, provo a educare gli studenti che studiano turismo sull’importanza dei viaggi responsabili e dell’ospitalità sostenibile e rigenerativa. Molti studenti con cui parlo non hanno la minima idea di cosa voglia dire sostenibilità: uno dei miei obiettivi è di insegnarglielo».

Ultimo obiettivo, non per importanza, la promozione dell’indipendenza femminile.

«Io stessa sono una giovane donna a caccia di un sogno. Spero che la mia avventura ispiri altre donne a ricercare un obiettivo che sia fuori dagli schemi, senza lasciarsi influenzare da ciò che gli altri gli dicono di fare. Un altro dei miei obiettivi è quindi di lasciare un’eredità forte: voglio influenzare le generazioni future di innovatori, imprenditori e influencer, soprattutto donne».

Cassie: una millennial come tanti (o quasi)

L’abbiamo accennato: Cassie si sente speciale, diversa, da subito. Sa di essere destinata a grandi cose.

«Ho sempre avuto questo desiderio in me: volevo realizzare qualcosa che fosse molto più grande di me, qualcosa che durasse e avesse un impatto positivo sul mondo. È stato però solo quando ho compiuto 25 anni che la realtà dei fatti mi è parsa chiara: tutto questo non si sarebbe mai realizzato, a meno che non avessi fatto una scelta coraggiosa il prima possibile. Sapevo che ero giunta a un momento cruciale. Dovevo scegliere: ora o mai più».

Questa sensazione non è così originale. Come abbiamo visto, il 96% dei Millennials ritiene di poter fare qualcosa di grande, prima o poi, nella vita. In tanti, però, decidono di restare nell’anonimato.

Cassie ha scelto di seguire la propria strada. Ed è la scelta più coraggiosa che si possa fare.

LEGGI ANCHE: Ecco come i Millennials stanno cambiando il posto di lavoro (in 5 punti)

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0

27 anni e un sogno in testa: diventare la più giovane a visitare TUTTI i Paesi del mondo. Storia di Cassie De Pecol

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 5 min
0