5 abitudini da cambiare per sentirsi più energici

5 abitudini da cambiare per sentirsi più energici

Alcune delle nostre abitudini più dannose sono inconsce: ecco cinque passi per prenderne consapevolezza e ridurre il loro impatto.

Le nostre giornate sono scandite dalle abitudini. Quelle consce e quelle inconsce. Esistono delle attività cioè che ripetiamo consapevolmente, più o

Le nostre giornate sono scandite dalle abitudini. Quelle consce e quelle inconsce. Esistono delle attività cioè che ripetiamo consapevolmente, più o meno sempre negli stessi termini (il tempo del lavoro, il tempo dedicato ai pasti, quello da dedicare alla famiglia e al tempo libero e così via). Esistono invece delle abitudini di cui a volte non ci rendiamo conto, ma che non di meno interessano una parte importante delle nostre giornate.

Tali abitudini inconsce possono avere un impatto negativo sulle nostre esistenze, soprattutto nel lungo periodo. E se non ce ne rendiamo conto sarà sempre più difficile abbandonarle e quindi avere successo, nella vita come nella carriera.

Ecco cinque esempi di abitudini dannose e spesso inconsapevoli, illustrate da Sinem Günel, imprenditrice e coach.

Prenderla sul personale

Nella grande maggioranza dei casi, le persone non hanno l’obiettivo di offenderti o ferirti. È spesso come interpretiamo noi gli avvenimenti e le parole degli altri a farci sentire offesi o feriti. Prendere le cose sul personale, “mi è costato centinaia di ore negli anni passati”, spiega Günel.

E quindi la prima abitudine da abbandonare (molto più facile a dirsi che a farsi, ovviamente) è proprio quella di prendere tutto sul personale. La verità, secondo l’imprenditrice, è che siamo molto egocentrici: pensiamo di essere il centro dell’universo e questo ci porta a non vedere quello che succede da un punto di vista neutrale. Finiamo quindi per attribuire gli atteggiamenti e le parole degli altri come degli attacchi nei nostri confronti.

Se smettessimo di farlo, ci sentiremmo molto più felici e vivremmo con un senso maggiore di liberazione.

Come riuscirci?

Il consiglio è semplice, ma quanto mai efficace: la prossima volta che ci sentiamo offesi dal commento di una persona, cerchiamo di chiedergli cosa intende dire. Nel 99,99 per cento dei casi, secondo Günel, ci renderemo conto che quelle parole non erano un attacco nei nostri confronti: invece di scervellarci su quello che pensiamo il nostro interlocutore intendesse dire, chiediamo e basta.

La comunicazione”, spiega, “è uno strumento dalla versatilità eccezionale e gli errori possono capitare praticamente sempre”.

Pensare sempre al passato

Secondo alcuni studi, ogni giorno ci passano per la mente tra i 60mila e gli 80mila pensieri. La maggioranza di questi pensieri riguardano generalmente idee o eventi negativi, divisi più o meno equamente in: cose terribili che potrebbero accadere in futuro; cose brutte che sono accadute nel passato.

Ovviamente non siamo noi a decidere gli argomenti o l’intensità di tali pensieri: non ne abbiamo il controllo. Possiamo però scegliere di non alimentarli e, in un certo senso, di lasciarli scorrere nella mente senza dargli troppo peso.

Possiamo poi pensare attivamente al futuro, ma in maniera positiva. Per esempio se immaginiamo una visione per la nostra carriera futura, utilizzando anche delle tecniche di visualizzazione positiva, questo può aiutarci a restare motivati e a realizzare ciò che desideriamo.

Quello che invece non è mai utile è tornare a vivere le situazioni dolorose e difficili che abbiamo vissuto in passato. Lasciar perdere questi pensieri diventa quindi la cosa più intelligente che possiamo fare.

Per chiudere definitivamente con il passato, Günel suggerisce di dedicare agli eventi trascorsi solo un tempo ben definito per rifletterci sopra e scrivere tutto quello che ci passa per la mente a riguardo, dai pensieri alle preoccupazioni, in modo da lasciarlo più facilmente alle spalle.

«Scrivere – spiega Günel – è un’attività molto più utile di pensare, perché ci aiuta a strutturare i nostri pensieri. Diventa quindi più semplice vedere uno schema nelle attività passate e scoprire perché qualcosa potrebbe ancora ferirci».

Non prendersi cura di sé

Quando siamo molto impegnati può diventare difficile prendersi cura di sé, ma è una responsabilità nei nostri confronti, che ci permette di restare motivati e produttivi nel tempo.

Innanzitutto, Günel ci spiega che dovremmo fare attenzione ai nostri livelli di stress, che possono aumentare quando non viviamo nel momento presente ma, come accennato, nel futuro o nel passato.

Come fare per riuscire a vivere il più possibile qui e ora?

Sono due le strategie utilizzate dalla coach:

  • Esercizi di respirazione: anche semplicemente restare seduti e focalizzare l’attenzione sul proprio respiro può essere utile per eliminare lo stress eccessivo.
  • Tenere un diario, un’attività che ti permette di “fermare” i pensieri, mettendoli su carta: in questo modo diventa più semplice lasciarli scorrere via, senza che ti rovinino la giornata.

Altre attività che ci permettono di stare bene, fisicamente e mentalmente, sono dormire a sufficienza e mangiare sano.

Il sonno dovrebbe durare almeno 6 ore a notte, in una stanza completamente buia e silenziosa (se non è possibile puoi usare mascherine per gli occhi e tappi per le orecchie). Ne abbiamo parlato approfonditamente qui: Scopri perché dormire (bene) in quarantena è ancora più importante

Per mangiare bene, i primi passi sono eliminare alimenti eccessivamente lavorati e poco sani, nonché restare idratati.

Approfondisci: Mangiare sano in isolamento: 10 consigli su come riuscirci

Lamentarsi

Tutti gli esseri umani hanno esperienze negative e problemi. Lamentarsi continuamente di ciò che non va, però, non ci aiuta e anzi finisce per prosciugare le nostre (e altrui) energie. Meglio essere grati per il buono che c’è nelle nostre vite, focalizzarci sulle esperienze positive.

Lamentarsi continuamente, inoltre, non ci aiuta nelle relazioni interpersonali: può diventare difficile avere a che fare con chi diffonde solo pessimismo e mugugni.

Dire sempre di sì

Vivere la vita secondo le aspettative degli altri è la strada più sicura per essere infelici”, spiega Günel. L’imprenditrice cita il libro di un’infermiera esperta in cure palliative, Bronnie Ware, “Vorrei averlo fatto. I cinque rimpianti più grandi di chi è alla fine della vita”, che parla appunto dei rimpianti in punto di morte. Molti, spiega l’infermiera, dicono che avrebbero voluto vivere una vita in accordo con i propri desideri e non secondo le aspettative altrui.

Passare la propria vita a dire di sì agli altri, a cercare di accontentarli, finisce per consumare le nostre esistenze. È meglio invece utilizzare le proprie energie per vivere secondo le proprie aspettative, non quelle altrui.

Leggi anche: 7 abitudini contemporanee (e dannose) che è tempo di mettere in soffitta

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5 abitudini da cambiare per sentirsi più energici

di Carmen Guarino Tempo di lettura: 4 min
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