A 19 anni guadagna dando nomi ai bambini cinesi

A 19 anni guadagna dando nomi ai bambini cinesi

Dopo un viaggio in Cina, Beau Jessup scopre che i genitori cinesi hanno grandi difficoltà a trovare nomi occidentali per i propri figli. Per risolvere il problema si inventa Special Name e guadagna centinaia di migliaia di sterline.

Trovare un nome per un bambino. Una missione spesso da grattacapi per tanti genitori, ma che in alcuni casi diventa praticamente impossibile. Per ma

Trovare un nome per un bambino. Una missione spesso da grattacapi per tanti genitori, ma che in alcuni casi diventa praticamente impossibile. Per mamme e papà cinesi, per esempio, individuare un nome occidentale che non sia strano e imbarazzante può diventare un grosso problema.

Beau Jessup scopre questa difficoltà e si inventa un servizio web per rimediare: si chiama Special Name, è un sito web che offre una lista di nomi appropriati per bambini e ha già incassato circa 300mila sterline.

Un mercato inesplorato

L’idea nasce con un viaggio in Cina. Nel 2015, Jessup, 15enne londinese, va con i genitori a visitare i panda e la Grande Muraglia. Durante il viaggio, i tre incontrano Mrs. Wang, una partner commerciale del padre di Jessup, che ha interessi imprenditoriali a Nanchino. La donna chiede alla ragazza di trovare un nome occidentale per sua figlia, che ha tre anni.

«Ero onorata e sorpresa – ha raccontato la fondatrice di Special Name – Mi sembrava una cosa molto importante da fare».

Si sente quindi caricata di responsabilità e, per evitare di sbagliare, chiede a Mrs. Wang di dirle qualcosa sulla bambina, in modo da scegliere al meglio. Tra le altre cose, la donna spiega che vorrebbe che sua figlia fosse un giorno apprezzata per i successi che è riuscita a ottenere. Jessup ha quindi pensato a Eliza, da Eliza Doolittle, personaggio del Pygmalion, che nel racconto da povera fioraia viene “trasformata” in una dama d’alta classe. Wang resta “estasiata dal nome”.

Incuriosita dalla richiesta, Beau comincia a chiedersi come mai una signora cinese ha bisogno di aiuto per trovare un nome inglese per la propria bambina. E scopre che in Cina a tutti i bambini viene dato un nome con un significato molto preciso, costituito da due o tre simboli.

«Il che è molto bello se sei cinese – ha spiegato la ragazza – ma questo tipo di nomi non funziona al di fuori della Cina, perché noi non possiamo leggerli, né pronunciarli, né ricordarli. C’è poi un altro problema: i caratteri cinesi non possono essere usati negli indirizzi email: se non hai un nome occidentale, quindi, non puoi mandare email, fare acquisti online e praticamente niente di tutto ciò di cui hai bisogno nel 21esimo secolo».

Allo stesso tempo, i genitori cinesi non possono andare su Google e cercare nomi occidentali da dare ai propri figli. Questo per via della censura: molti siti web in inglese sono oscurati.

Tutti questi fattori spiegano perché alcuni studenti cinesi che hanno scelto università britanniche hanno compilato la domanda di immatricolazione con nomi buffi del tipo “Goofy Lee” (Goofy è il nome americano di Pippo), “Rolex Wang” o “Gandalf Wu”.

«Ho capito – racconta ancora Jessup – che se la signora Wang aveva bisogno di questo servizio, allora anche molti altri genitori avrebbero potuto approfittarne».

L’idea per Special Name è nata poi in un momento particolarmente favorevole. Per decenni, in Cina ai genitori è stato proibito avere più di un bambino, per contrastare l’espansione demografica considerata eccessiva. Proprio nel 2015, la “politica del figlio unico” è stata abolita, con una tasso di crescita delle nascite del +7,9% nel 2016: un ottimo momento, quindi, per offrire un servizio che aiutasse a dare un nome inglese ai neonati.

Nasce Special Name

Tornata nel Regno Unito, Jessup decide di mettere a frutto tutte le osservazioni nate durante il viaggio. Prende in prestito 1500 sterline dal padre, assume uno sviluppatore web freelance e crea il suo sito web, in lingua cinese. Dal canto suo, la ragazza lavora al database nel tempo libero: riesce così a trovare tra i 4 e i 5mila nomi adatti, divisi per sesso, attribuendo a ciascuno cinque caratteristiche che rappresentano il nome (“ottimista”, “onesto”, e così via).

Il funzionamento del sito è spiegato in dettaglio dalla stessa Jessup a un appuntamento con TEDxBrighton:

Un sacco di gente mi chiede come faccio ad avere il tempo di dare un nome a tutti quei bambini”, racconta Jessup. In realtà, il sito funziona con un algoritmo molto semplice. Gli utenti che lo visitano scelgono innanzitutto il sesso del bambino, poi cinque caratteristiche (su una lista di 12) che vorrebbero appartenessero a quel neonato, una volta cresciuto. L’algoritmo mette in correlazione le caratteristiche scelte dai genitori con quelle dei nomi e offre poi una lista di tre soluzioni possibili da usare. Inizialmente il servizio è gratuito, ma dopo esser stato utilizzato da 162mila persone, la creatrice decide di inserire una fee da 60 pence.

Gli utenti sono poi invitati a condividere i tre suggerimenti con amici e parenti, attraverso un messaggio su WeChat, il servizio di messaggistica più popolare in Cina. In questo modo, spiega Jessup, non è tanto il sito ad assegnare un nome, ma sono gli stessi genitori a sceglierlo: «Noi ci limitiamo a suggerirli», spiega la fondatrice. È anche un modo per evitare “errori culturali” di cui un occidentale potrebbe non rendersi conto. Tutto il processo avviene in circa tre minuti.

Un business da 400mila dollari

La svolta per Special Name arriva nel 2016, quando un giornale locale parla del suo sito web. Da lì la notizia arriva alla BBC ed è subito boom:

«Con mia grande sorpresa, la BBC ha ripreso la notizia e da lì è cominciato qualcosa di pazzesco: nel giro di 48 ore, 187 media in 18 diversi Paesi avevano scritto la notizia».

A quel punto tutti vogliono conoscere la timida Beau: coetanei che le chiedono consigli per i propri business, adulti che la contattano per farsi assumere e “alcuni russi che mi hanno chiesto i diritti per aprire il sito in franchise”, racconta la ragazza.

A marzo 2019, secondo CNBC, i bambini che hanno ricevuto un nome con Special Name sono stati quasi 678mila. Facendo due calcoli, il guadagno lordo per la ragazza dovrebbe essere stato di circa 300mila sterline. Soldi che Jessup ha speso per pagarsi la retta alla London School of Economics, in investimenti immobiliari e ovviamente per restituire il prestito al padre, con gli interessi del caso. Le spese sono minime: Special Name ha un piccolo team in Cina che gestisce il sito dal punto di vista tecnico.

Per quanto riguarda il lavoro della fondatrice è ridotto al minimo:

«Aggiorno ancora il database ogni mese, ma l’attività è completamente automatizzata: questo mi permette di concentrarmi full time sui miei studi».

Jessup è stata contattata da un’azienda, di cui non svela il nome, che pare interessata ad acquistare Special Name. L’obiettivo della ragazza è di proseguire sulla strada dell’imprenditoria:

«Spero di poter usare ciò che ho imparato da Special Name per aggiungere valore ad altre aziende».

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A 19 anni guadagna dando nomi ai bambini cinesi

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 4 min
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