«Quando nasci in un piccolo Paese di montagna in Valtellina vivi una forte connessione con la natura», esordisce Alex Bellini. Trentotto anni, rivoluz
«Quando nasci in un piccolo Paese di montagna in Valtellina vivi una forte connessione con la natura», esordisce Alex Bellini. Trentotto anni, rivoluziona la sua vita per diventare esploratore e portare a termine imprese impossibili: ha corso per 250 km nel deserto del Sahara, ha spinto una slitta per 2.000 km per attraversare l’Alaska, ha remato per 18mila km per giungere da un capo all’altro dell’Oceano Atlantico. E quest’anno, ha realizzato la traversata di uno sterminato ghiacciaio, Vatnajökull in Islanda, il più grande d’Europa:
«Sin da piccolo amavo esplorare in solitudine, scoprire nuovi posti attorno a me. Poi quest’attitudine è cambiata nel tempo per andare alla ricerca di qualcosa di più concreto, “come potersi guadagnare da vivere”. Allora mi sono iscritto a un corso di studi in Economia, Scienze bancarie. Ero soddisfatto, ma c’era una parte di me che ha iniziato a boicottarmi», racconta Alex a MGMT.
Le prime imprese per un’insofferenza
Alex racconta che c’era una parte di sé che era sofferente rispetto alla sua scelta di dedicarsi a un lavoro “tradizionale” in un istituto finanziario:
«Mi sono fermato un attimo e ho immaginato che persona sarei diventato se avessi continuato ad agire lunga la strada che avevo intrapreso. Vedevo un uomo intento a scrivere numeri su un computer, rinchiuso in un ufficio. Questa risposta mi ha fatto paura», continua.
È allora che ha deciso di abbandonare tutto e di mettersi in viaggio, camminare, spostarsi, “farsi contaminare dall’ambiente esterno”. E non ha più smesso di fare esperienze estreme per scoprire quello che c’era fuori, ma soprattutto dentro se stesso.
La chiave delle imprese impossibili? Gestire le emozioni
Oggi, oltre a essere diventato uno speaker di fama internazionale, lavora come mental coach, un’attività con la quale fornisce ad atleti e professionisti strumenti per la crescita personale e lo sviluppo dell’Intelligenza Agonistica:
«Cerco di trasferire i benefici che traggo dalle mie esperienze “estreme” e dai miei studi. Cosa mi insegnano le mie esplorazioni? Innanzitutto, mi aiutano a ritrovare una capacità che noi stiamo lentamente perdendo, quella cioè di sognare e raggiungere obiettivi complessi. Quando attraverso un oceano o una landa, mi alleno alla pianificazione, alla risoluzione dei problemi, a gestire le mie risorse, tutte competenze che hanno un impatto sulla vita di tutti i giorni».
La chiave per capire il successo di Alex nelle sue imprese è la capacità di gestire le emozioni. Le avventure in solitudine gli hanno fornito l’opportunità di venire a patti con se stesso e decodificare i suoi sentimenti:
«Quando esci dalla tua zona di comfort e fai piccole attività “scomode” metti alla prova l’elasticità del tuo cervello che sarà più reattivo per trovare soluzioni nella gestione dei problemi della vita quotidiana. Inoltre, le esperienze estreme che vivo mi aiutano a gestire il coraggio e la paura. Sono tra i sentimenti più importanti per gli esseri umani che oggi non sappiamo più decodificare e gestire. Incapaci, come siamo di fermarci e capire cosa abbiamo dentro. Siamo sempre connessi con un altrove, con i mezzi tecnologici e perdiamo di vista noi stessi e il bisogno di fare analisi per capire ciò che abbiamo dentro».
3 sentimenti per il successo: coraggio, paura e solitudine
Alex parla del coraggio che si alimenta con piccole attività quotidiane e della paura che ha dovuto imparare a gestire. Durante l’ultima esperienza si è salvato dopo un salto di più di un centinaio di metri ed è rimasto vivo malgrado un vento gelido che piegava la sua tenda, soffiando a 100 km/h:
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«Il coraggio non è altro che la volontà di andare avanti nonostante la paura. Come gestisco la paura? Cominciando dalla cosa più urgente. Ci sono paure razionali e altre irrazionali. Già avere in mente questa distinzione può aiutarci. Ci sono due modi per vincere la paura, secondo la mia esperienza. La prima è quella di concentrarsi su qualcosa di migliore, allontanare dalla mente quella “fotografia” che ci terrorizza e sostituirla con un’altra che ci rassicura. L’altro modo è di vivere il momento presente. Quando siamo di fronte a un pericolo abbiamo bisogno di ritrovare una connessione con il “qui e ora” perché dobbiamo capire come metterci in salvo. Chi vive crisi di panico, perde questa connessione con il presente e allora rischia di farsi molto male».
L’altro sentimento da gestire si chiama solitudine. Alex nelle sue imprese è sempre solo, con la compagnia spesso di un buon libro:
«In situazioni estreme conta tutto. Un errore di giudizio dell’altro può costarci la vita. La solitudine è un sentimento che ho imparato ad affrontare, innanzitutto vincendo un pregiudizio. Se crediamo che essere soli sia un problema, avremo difficoltà ad affrontarla. Al contrario, se pensiamo che sia un’opportunità saremo disposti meglio quando arriverà. Per me non è una penitenza, la vado a ricercare. Quando sai gestirla potrai riconnetterti alla vita sociale, familiari ed amici, in modo più soddisfacente e sano».
SFERA: l’allenamento per superare i propri limiti
Per le sue imprese Alex segue un duro programma di allenamento fisico e mentale. Per l’ultima impresa in Islanda ha trascorso parte del tempo a trainare copertoni di tir, per abituarsi al peso della slitta, di notte, di giorno, in salita e sulle rocce:
«Seguo una preparazione da “laboratorio” nella quale nulla è lasciato al caso. Mi aggiorno su tutte le novità nel campo della scienza delle performance. Nello specifico seguo un modello di coaching che viene definito “SFERA”, sviluppato dallo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Vercelli. Questo metodo aiuta l’atleta a gestire i 5 fattori della performance: sincronia, punti di forza, energia, ritmo e attivazione. Proprio lavorando su questi 5 elementi, soprattutto dove si è più carenti, l’atleta supera i suoi limiti».
Le esperienze per uscire dalla zona di comfort
Alex spiega ai giovani come uscire dalla zona di comfort e quali sono i rischi se si viene intrappolati all’interno:
«Direi che ci sono più pericoli a dimorare nella zona di comfort che a vivere all’esterno di essa. La chiave per venirne fuori è quella di praticare piccoli gesti quotidiani di coraggio. Sono quelli che servono per raggiungere imprese che ci appaiono impossibili. Ma per farlo bisogna uscire da un errore concettuale. Oggi si pensa che le cose o sono estremamente facili o impossibili. Invece occorre ricordarsi che esistono diversi gradi di difficoltà in ogni impresa e sono la base di partenza per raggiungere grandi traguardi. Per farlo, tuttavia, dobbiamo fare qualcosa di scomodo, un’attività che non faremmo per paura di fallire. Se sposiamo questa filosofia avremo una vita ricca e piena di soddisfazioni».
Alex crede che tutti possano superare i propri limiti. Il modo migliore per farlo si chiama “esperienza”:
«Tanto più faremo esperienze, tanto più conosceremo i nostri punti di forza e debolezza. Solo partendo dall’azione e dagli errori che sono inevitabili sapremo capire chi siamo e avere una base da cui partire per superarci continuamente. La paura di sbagliare è limitante. Pensiamo a quando ci impediamo di avere un dialogo con una ragazza che ci piace solo perché non ci sentiamo all’altezza. O quando in un convegno non alziamo la mano per fare una domanda che pensiamo sia stupida. Questi sono i piccoli atti di coraggio di cui ho parlato, necessari per spingersi oltre se stessi».
Un mantra e un libro
Alex ci confessa che nei momenti di difficoltà estrema, come quando si è trovato di fronte a un gelo che gli toglieva la sensibilità alle gambe o a un caldo torrido che lo accecava, c’è sempre un mantra che lo spinge ad andare avanti:
«Quando sono di fronte a una tempesta o ad altre situazioni in cui penso di mollare, mi ripeto continuamente “Avanti, bastardo”. E questo mi aiuta a non arrendermi».
Alex consiglia un libro ai lettori di MGMT, “Conversazioni con Dio” di Neale Donald Wash:
«Bisogna superare un po’ il pregiudizio del titolo impegnativo. Io l’ho fatto, l’ho letto ed è stata una lettura molto stimolante che consiglio a tutti».
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