La pandemia ha cambiato radicalmente i nostri rapporti umani e sociali, dalla scuola alle relazioni con famiglia e amici. Anche se le prime notizie
La pandemia ha cambiato radicalmente i nostri rapporti umani e sociali, dalla scuola alle relazioni con famiglia e amici. Anche se le prime notizie sui vaccini sembrano buone, probabilmente l’emergenza sanitaria continuerà a produrre i suoi effetti anche nel 2021. In che modo? Ecco le previsioni di futuristi ed esperti di business.
Business al femminile
La crisi del COVID-19 ha colpito duramente diversi settori. Ma alcune persone, già vulnerabili, hanno avuto la peggio: in Italia, le donne sembrano aver subito gli effetti peggiori, dal momento che risultano maggiormente impiegate nei servizi (tra i settori più colpiti dalla recessione) e con contratti precari. Nel secondo trimestre del 2020, “si contano 70 mila occupate in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (323 mila in meno tra quelle con contratto a tempo determinato) e il tasso di occupazione femminile 15-64 anni si attesta al 48,4%, contro il 66,6% di quello maschile”, ha spiegato Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat.
Secondo Forbes, questa accentuata esclusione potrebbe portare a un boom dell’imprenditoria femminile nel prossimo futuro, anche per il desiderio di costruire ambienti lavorativi più in linea con i propri valori, abbandonando l’atmosfera eccessivamente abbottonata e le lunghissime giornate in ufficio.
«Queste donne – leggiamo su Forbes – non torneranno a indossare la maschera della vita da corporate e si daranno la possibilità di costruire aziende che lavorano per loro, invece che contro di loro».
Farmaco e cura
È evidente che alcuni settori del business hanno ricevuto e riceveranno addirittura un “vantaggio” dalla pandemia. È il caso dell’innovazione nel settore medicale e farmaceutico, per esempio. Come spiega la rivista di business Inc, l’industria farmaceutica vede ridursi i tempi di sperimentazione dei farmaci, com’è successo con i vaccini Pfizer e Moderna, anche attraverso il ricorso a strumenti digitali: oggi i dati dei trial vengono, per esempio, raccolti da remoto. Allo stesso tempo, probabilmente vedremo un’esplosione dei vaccini mRNA, per la prima volta sperimentati proprio contro il Sars-CoV-2. Questo tipo di vaccino impiega l’RNA messaggero per trasmettere informazioni al DNA: la scommessa è che questa svolta innovativa verrà applicata anche ad altri vaccini.
La telemedicina sarà probabilmente un altro settore a conoscere una nuova espansione a causa della pandemia: videochiamate tra pazienti e dottori, sistemi per la diagnostica che sfruttano l’Intelligenza Artificiale, interventi a distanza, robotica e biotecnologie.
Il marketing secondo Deloitte
«La pandemia ha creato nuove esigenze e aspettative da parte dei consumatori e le aziende devono studiare nuove strategie e un’adeguata customer experience per soddisfarle. Nell’era post Covid sarà necessario, inoltre, ripensare anche la comunicazione mettendo al centro la sostenibilità e la personalizzazione».
Questo, in breve, il succo del nuovo report di Deloitte sui Global Marketing Trends, frutto di tre survey condotte sia tra le aziende che tra i consumatori. In particolare, per incontrare i bisogni del consumatore di oggi, nel 2021 le imprese dovranno concentrarsi su 7 trend di mercato:
- Purpose, ovvero scopo: le aziende dovranno sempre di più capire perché esistono, al di fuori degli scopi di business, e chi sono le persone che vogliono servire.
- Agility: le organizzazioni devono strutturarsi in maniera agile, per rispondere alle esigenze sempre mutevoli dei propri stakeholder.
- Human experience: le aziende dovranno migliorare le esperienze con i brand sia dei consumatori, ma anche della forza lavoro e dei partner commerciali.
- Trust: i brand devono essere coerenti con quello che comunicano, oltre a essere responsabili nei confronti della società tutta, non solo dei propri azionisti.
- Participation: l’innovazione passa anche dalla partecipazione dei consumatori, che potranno quindi dare libero sfogo alle proprie passioni e creatività.
- Fusion: le aziende dovranno superare le barriere della competizione, per creare nuove possibilità di collaborazione e partnership.
- Talent: la capacità delle aziende di assumere e trattenere i talenti, senza affidarsi ad agenzie esterne per le proprie necessità di marketing.
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Nuove tecnologie
Le nuove tecnologie sono da sempre un volano importante per il business e lo saranno inevitabilmente anche nel 2021. Secondo il futurista Bernard Marr, dobbiamo in particolare tener d’occhio queste quattro innovazioni:
- Non è una novità: raccolta e analisi dei Big Data sono da alcuni anni dei must per le aziende, che vogliono comprendere e rispondere ai bisogni dei consumatori. Oggi è in particolare fondamentale utilizzare soluzioni in cloud per accedere alle informazioni ovunque e migliorare la propria sicurezza. È fondamentale, inoltre, migliorare “l’alfabetizzazione ai dati”, in tutti i settori dell’azienda.
- L’automazione ha già interessato numerosi settori del business, dai magazzini alla spedizione delle merci, passando per i chatbot che rispondono alle domande frequenti dei clienti. Nel 2021, secondo Marr, sempre di più saranno automatizzati anche i lavori dei “colletti bianchi”: avvocati e dottori saranno quindi assistiti da interfacce di intelligenza artificiale.
- La pandemia ha accelerato i processi di virtualizzazione dei negozi: dal prossimo anno, potremo vedere sempre di più tecnologie come la realtà aumentata o virtuale prendere il posto dei commessi nell’aiutare i clienti a “provare” vestiti, occhiali e cosmetici, restando a casa.
- La finanza sarà sempre più decentralizzata, attraverso soluzioni come il crowdfunding e la blockchain: saranno entrambi grossi trend nel 2021, “permettendo alle aziende di acquisire capitali in maniera più semplice rispetto ai canali tradizionali”, spiega Marr
Come cambia l’innovazione
Ma le nuove tecnologie non saranno l’unico motore dell’innovazione negli anni a venire. Secondo il report di Accenture “Fjord Trends 2021”, sempre di più il concetto di innovazione riguarderà le persone, i loro talenti e le loro capacità creative, non tanto i dispositivi. I consumatori, cioè, avranno sempre più la possibilità di utilizzare in maniera creativa le tecnologie, vecchie e nuove, che hanno a disposizione:
«I lavoratori da casa hanno trasformato le loro assi da stiro in standing desk e gli imprenditori hanno lanciato nuove aziende. Con gli appuntamenti live fermi, gli artisti hanno trovato nuove strade per incontrare i propri fan, mentre gli utenti stanno usando siti come TikTok e piattaforme come i videogame per lanciare messaggi importanti. Tutti vogliono dispositivi migliori, ma l’era in cui tutti si aspettavano da un brand la creazione di soluzioni complete è ormai passata. È tempo per nuovi modi di pensare e nuovi approcci».
In buona sostanza, anche se la tecnologia resta importante, l’innovazione si sposta dai dispositivi alle persone, che sempre di più imparano a usare quelle soluzioni in maniera creativa, adattandole alle proprie esigenze quotidiane. Anche perché i lockdown ci hanno in qualche modo restituito il gusto di “fare le cose con le nostre mani”: secondo il report, infatti, da marzo a oggi, sono cresciute a dismisura le ricerche su Google relative ai video how-to per principianti (+65%) e DIY, do it yourself, cresciute dell’80%.
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