Come cambiano le città: 15 edifici abbandonati diventeranno progetti green

Come cambiano le città: 15 edifici abbandonati diventeranno progetti green

Le città possono trasformarsi in strutture ecosostenibili, che producano energia e cibo, invece di consumarne? Quindici interessanti progetti provano a rispondere a questa domanda.

La città è e sarà sempre di più il centro delle attività umane. Secondo la World Bank, già nel 2017 in un’area urbana vive più della metà della popo

La città è e sarà sempre di più il centro delle attività umane. Secondo la World Bank, già nel 2017 in un’area urbana vive più della metà della popolazione mondiale (il 54%). E il dato è destinato a crescere: entro il 2050, secondo alcune stime, arriverà al 75 per cento.

In città poi sono concentrate tutte le dinamiche di produzione e consumo. Sempre secondo World Bank, nei contesti urbani viene prodotto l’85% del PIL mondiale, consumato il 75% delle risorse naturali, “creato” il 50% dei rifiuti e immesso in atmosfera tra il 60 e l’80 per cento dei gas serra.

È difficile quindi immaginare la riduzione dell’impatto ambientale delle attività umane se non partendo dalle città. Per dare vita a nuovi modelli di città possibili, C40 Cities – una rete di sindaci uniti dall’esigenza di combattere i cambiamenti climatici – ha lanciato due anni fa ReinventingCities. La competizione era rivolta agli architetti, a cui è stato chiesto di immaginare nuovi utilizzi per edifici e spazi vuoti e abbandonati in sei città: Chicago, Madrid, Milano, Parigi, Oslo e Reykjavik.

Scopriamo i 15 progetti vincitori della competizione, che nei prossimi anni potranno diventare concreti: i team che li hanno proposti potranno infatti comprare gli edifici o affittarli, per sviluppare le proprie idee.

Garfield Green

Nel Garfield Park di Chicago, due lotti vacantipotrebbero essere presto trasformati in edifici autosufficienti. Nel progetto presentato, la struttura è dotata di impianti per la generazione di energia rinnovabile, un orto urbano sul tetto e un sistema per il riciclo delle acque piovane.

L’edificio “ultra-efficiente” sarebbe quindi in grado di rispondere ai principi delle “case passive”, che non consumano energia, ma ne producono.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/east-garfield-park-1281.html

MercadoHabitado II

Esiste a Madrid un mercato al chiuso inutilizzato. L’idea qui è innanzitutto di rinnovarlo, utilizzando solo materiali riciclati e legno certificato. Successivamente, l’edificio potrebbe produrre tutta l’energia di cui ha bisogno attraverso dei pannelli solari posizionati strategicamente sul tetto e le pareti.

Una volta operativo, i madrileni potranno poi comprare qui prodotti locali e biologici, oltre che partecipare a eventi sui cambiamenti climatici.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/mercado-de-orcasur-1287.html

TercerSonido

Ancora a Madrid, esiste una porzione di territorio “schiacciata” tra due zone residenziali. L’idea è quella di non lasciarla all’abbandono, ma di farne uno spazio dedicato all’ambiente e alla cultura. La metà dell’area sarebbe, nel progetto presentato, destinata ad aree verdi. Il resto, invece, vedrebbe sorgere abitazioni per studenti, sale prove e un auditorium per musicisti.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/villaverde-1295.html

Campus for living cities

Il terzo progetto spagnolo prevede la creazione di un nuovo centro per studenti al Politecnico di Madrid. L’idea è quella di creare un vero e proprio campus, dotato di case, palestre e altre strutture sportive, spazi dedicati alle arti e un laboratorio che porti avanti progetti nell’ambito dell’ecosostenibilità. Anche in questo caso, gli edifici sarebbero creati con i principi delle case passive. Infine, le pareti esterne delle strutture prevedono dei “buchi”, in cui creare habitat per piante e animali.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/vallecas-1297.html

Urban Battery

Una vera e propria “batteria urbana”: ancora a Madrid, l’idea è quella di creare una nuova fabbrica che produca batterie “zinco aria” biodegradabili, pensate specificamente per le auto elettriche. La stessa industria potrebbe poi ricavare la sua energia da fonti rinnovabili, come un impianto solare da installare in loco.

I terreni ora inquinati dove sorgerebbe la Urban Battery potrebbero infine essere rigenerati attraverso speciali tecniche agricole. Previsto anche un “Compostlab”, un laboratorio di produzione di compost dai rifiuti della zona.

Il tutto portando alla creazione di almeno cento posti di lavoro.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/vicalvaro-1296.html

L’innesto

Sbarchiamo ora in Italia. Il primo progetto vincitore riguarda un vecchio terminale per il trasporto merci, su cui potrebbero sorgere nuovi alloggi popolari, i primi in Italia a essere ‘carbon neutral’, cioè a zero produzione di anidride carbonica.

Il progetto include inoltre tante idee per la mobilità sostenibile: parcheggi per biciclette, stazioni di ricarica per auto elettriche e un sistema di car-sharing.

Anche in questo caso, gli edifici potrebbero essere alimentati attraverso fonti di energia rinnovabile.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/scalo-greco-breda-1276.html

Co-Inventing Doria

Ancora a Milano, ci spostiamo nei pressi della stazione centrale. Su un parcheggio nelle vicinanze, potrebbe essere creato un nuovo ostello ‘carbon neutral’, con pannelli solari sul tetto, un cortile verde e una parete “che respira”, in grado cioè di recuperare l’energia e filtrare l’aria.

Nel progetto è prevista anche la riprogettazione delle strade, affinché siano più adatte ai pedoni e meno alle auto.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/it/sites/doria-1270.html

Vitae

Un altro edificio vuoto di Milano potrebbe invece essere dedicato alla ricerca e alla formazione, sfruttando due fonti rinnovabili: il calore e la geotermia. L’edificio potrebbe inoltre essere dotato di un cammino “verde”, un vero e proprio giardino in cui passeggiare per arrivare al tetto, dotato a sua volta di orti e vigne.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/serio-1273.html

Teatro delle Terme

Malgrado il nome scelto per il progetto, il “Teatro delle Terme” a Milano è in realtà una scuderia di inizio Novecento, in stile Liberty, oggi però abbandonata. L’idea è quella di convertire l’area in un parco urbano, avvalendosi anche delle sorgenti di acqua calda naturali presenti in zona. Anche in questo caso, il progetto prevede il massiccio impiego di impianti per generare energie in maniera sostenibile.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/scuderie-de-montel-1302.html

Recipe for Future Living

La “ricetta per la vita del futuro” è l’ambizioso nome di questo progetto presentato per l’area industriale di Oslo, in Norvegia. Qui l’idea è di creare nuove abitazioni e aree commerciali ‘carbon neutral’. Tutti gli edifici potrebbero essere costruiti con materiali di riciclo, riducendo in questo modo il 90 per cento delle emissioni. Previsti anche aree verdi (che coprirebbero almeno la metà del sito), serre da destinare a orti urbani e un acceleratore per startup impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/fossumdumpa-1269.html

The Urban Village

Sempre a Oslo, un parcheggio abbandonato in periferia potrebbe trasformarsi in una comunità di persone che produce più energia di quanta ne consuma, con pannelli solari sulle facciate degli edifici e tetti in grado di ridurre le dispersioni di calore. Tutti gli spazi della zona saranno pensati in ottica “car free”, senza auto.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/bygata-furuset-1268.html

MKNO

Ci spostiamo ora in Francia, nel sobborgo parigino di Bobigny. Il progetto si concentra qui sulla riduzione delle auto: mille sono gli spazi adibiti al parcheggio delle biciclette, a cui si aggiunge un sistema di bike-sharing. Il nuovo contesto residenziale  – che prevede oltre a case e negozi, anche una biblioteca e un asilo nido – sarebbe alimentato da energia geotermica e altre fonti alternative.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/canal-de-lourcq-mbk-1300.html

OdysseePleyel

In un altro sobborgo di Parigi, Saint-Denis, un vecchio edificio industriale potrebbe essere trasformato in un progetto a zero emissioni, con pannelli solari e batterie zinco aria. Anche qui è previsto uno spazio per startup che lavorano a progetti ecosostenibili.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/hall-de-decuvage-pleyel-1301.html

LifandiLandslag

Gli ultimo due progetti vincitori sono in Islanda, a Reykjavik. Il primo, LifandiLandslag (paesaggio vivente), prevede la trasformazione di un sito industriale contaminato e dismesso nel più grande edificio in legno della nazione. Ampio spazio alle aree verdi, anche sui tetti, e alle forme di mobilità alternativa: camminata, bicicletta e auto elettriche, a cui verrebbero destinati la metà dei posteggi.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/artun-malarhofi-1286.html

Fabric

Fabric è infine il progetto di un coworking e coliving in un edificio “a energia ultra bassa”. La geotermia servirebbe infatti per riscaldare la costruzione, mentre tetti e pareti coperti dal verde potrebbero aiutare a ridurre le dispersioni di calore.

Per maggiori info sul progetto: https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/lagmuli-1284.html

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Come cambiano le città: 15 edifici abbandonati diventeranno progetti green

di Giancarlo Donadio Tempo di lettura: 6 min
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