Come diventare investitori senza essere ricchi: i segreti del Micro-Investing

Come diventare investitori senza essere ricchi: i segreti del Micro-Investing

Le startup del fintech aiutano anche chi non ha molti soldi a investire con successo: esistono app che consentono di ‘giocare’ in Borsa anche pochi centesimi. Scopriamo benefici e limiti del micro-investing.

Quando parliamo di investimenti, spesso pensiamo a operazioni milionarie messe in atto da grossi fondi di Venture Capital o a operazioni in Borsa ch

Quando parliamo di investimenti, spesso pensiamo a operazioni milionarie messe in atto da grossi fondi di Venture Capital o a operazioni in Borsa che possono arrivare anche a decine di miliardi. Ma in realtà, è già da diverso tempo in atto una democratizzazione degli investimenti, per cui anche i piccoli risparmiatori possono beneficiarne.

Lo spiega bene Portia Antonia Alexis, analista per Mckinsey & Company e Newton Investment Management, che ha dichiarato che anche le persone comuni possono “raggiungere i propri obiettivi finanziari di lungo periodo” attraverso i micro investimenti. Bisogna però superare quello che chiama “information gap”, una lacuna informativa che porta i piccoli risparmiatori a tenersi lontani da questo mondo perché in qualche modo spaventati dai possibili rischi.

Non mancano limiti ovviamente a queste nuove forme di investimento, ma Alexis ne tiene debitamente conto. Cominciamo da una domanda.

Cosa sono i micro-investimenti?

Le startup del settore del fintech – la tecnologia (tech) applicata al mondo della finanza (fin) – hanno diversi obiettivi, tra cui quello di democratizzare le soluzioni di piccoli o micro investimenti (in inglese micro-investing). Si tratta della possibilità di investire somme piccolissime in Borsa: a volte a partire anche da pochi centesimi.

È l’esempio di Acorns, app fintech che permette di investire il resto di un acquisto quotidiano: se per esempio paghi, attraverso il tuo servizio di mobile payment, una colazione che costa 4,35 dollari, l’applicazione investirà automaticamente 65 centesimi (arrotondando cioè la cifra a 5 dollari) in una serie di azioni.

Altri servizi come Stash, invece, richiedono una cifra minima di investimento di cinque dollari. Robinhood, altra fintech di successo, consente invece di partire da 1 dollaro.

Ne abbiamo parlato qui: Robinhood ti permette di investire in Borsa anche solo 1 dollaro

In tutti questi casi, i soldi dei micro investitori finiscono normalmente negli ETF, exchange traded fund, ovvero fondi a basse commissioni di gestione, scambiati in Borsa come le normali azioni, che replicano “fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime”, come spiega il sito Borsa italiana.

In genere, le fintech operano attraverso una piccola commissione, che può essere anche di solo un dollaro al mese.

I benefici dei micro-investimenti (soprattutto per gli under 40)

Secondo Alexis, i micro-investimenti sono un’opportunità per tutti gli investitori, ma i benefici maggiori sarebbero per gli under 40, soprattutto i Millennial, che spesso si tengono alla larga da qualsiasi forma di investimento proprio per timore del rischio o perché ritengono di dover avere a disposizione grosse somme di denaro per ‘giocare’ in Borsa.

Ecco i benefici del micro-investimento secondo l’analista:

  1. Nessun investimento minimo richiesto.
    Come accennato, esistono diverse app che permettono di partire anche con pochi centesimi: un modo per iniziare a sperimentare gli investimenti, eventualmente in vista dell’impegno di somme maggiori in futuro.

  2. Basse commissioni.
    Alcune ricerche citate da Alexis riportano una fee dell’1,18 per cento medio per investimenti ‘tradizionali’ fino a 50mila dollari, che possono scendere all’1,02 per cento per stanziamenti fino a 1 milione di dollari. Nel caso delle app di investimento, le commissioni sono generalmente fisse e sono in genere molto basse, almeno fino a 5mila dollari: i servizi più noti come Acorns, Clink e Stash si fermano a un dollaro al mese.

  3. Possibilità di scelta.
    Un altro vantaggio dei micro-investimenti è costituito dalle buone possibilità di differenziazione. Quanto più basse sono le barriere di ingresso, infatti, tanto più elevate saranno le possibilità di spalmare i propri investimenti su diversi prodotti finanziari. Su questo aspetto però occorre fare delle precisazioni, come vedremo nel paragrafo dedicato ai limiti del micro-investing.

  4. Bilanciamento automatico del portafoglio.
    Per bilanciamento del portafoglio degli investimenti, si intende la collocazione dei propri risparmi su diversi strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di Stato, etc.). Una delle principali difficoltà per l’investitore principiante è trovare il giusto bilanciamento tra titoli più redditizi (ma rischiosi) e meno redditizi (ma più sicuri). A complicare ulteriormente le cose, il fatto che tale bilanciamento non si raggiunge una volta per sempre, ma varia nel tempo a causa di diversi fattori (questioni geopolitiche, andamento dell’economia e così via). Un problema che i micro-investitori ‘dilettanti’ potrebbero non essere in grado di gestire. Anche in questo caso, le app di micro-investimento intervengono automaticamente. Generalmente, i software chiedono ai potenziali investitori quale approccio preferiscono mantenere (conservatore, moderato o aggressivo), in base ai risultati attesi e alla propensione al rischio. L’algoritmo aggiusterà di conseguenza automaticamente il portafoglio di investimenti.

  5. Interfacce semplici da usare e comprendere.
    Le app citate offrono la possibilità di capire in maniera molto semplice “come stanno andando” i nostri investimenti, fornendo una serie di dati presentati chiaramente. Spesso, inoltre, offrono anche una serie di notizie e consigli utili per imparare di più sul settore e i diversi strumenti finanziari.

I limiti delle app di micro investing

Ovviamente, non mancano i limiti nelle app di micro-investimento. L’esperta ne cita alcuni:

  • Se è vero che le app citate invogliano a risparmiare, è anche vero che c’è il rischio di raccogliere davvero molto poco dai propri investimenti, non riuscendo a raggiungere i propri obiettivi finanziari di lungo periodo.
  • Il fatto di affidarsi a un’app, poi, può portare le persone a ignorare altre forme di investimento che potrebbero rivelarsi più redditizie.
  • Alcune app limitano gli investimenti solo a determinati tipi di strumenti finanziari (come i citati ETF), riducendo le possibilità di differenziazione: occorre informarsi quindi in anticipo sulle fintech che offrono maggiori possibilità, in base alle proprie esigenze.

In conclusione, spiega Alexis:

«L’unico modo per costruire un patrimonio che duri nel tempo è di investire e lasciare che i tuoi soldi crescano. Le app di micro-investimento possono rappresentare una buona piattaforma di lancio per sviluppare l’attitudine all’investimento e al risparmio, ma non sostituiscono del tutto le opzioni di investimento tradizionale. Se vuoi diventare un investitore, devi incrementare la fetta di denaro che intendi investire, in proporzione con i tuoi introiti e aggiustare la cifra per l’inflazione e altri fattori economici».

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Come diventare investitori senza essere ricchi: i segreti del Micro-Investing

di Carmen Guarino Tempo di lettura: 4 min
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