Come trovare nuove idee in 3 step, attivando le giuste aree del cervello

Come trovare nuove idee in 3 step, attivando le giuste aree del cervello

Spesso pensiamo che la creatività sia una prerogativa dei geni, ma non è detto che sia così: tutti possiamo ‘allenare’ la nostra mente a trovare idee innovative. Ecco tre step per riuscirci.

A volte pensiamo che le idee innovative arrivino nella nostra mente come una sorta di ispirazione ‘dal cielo’, un lampo improvviso che ha quasi del

A volte pensiamo che le idee innovative arrivino nella nostra mente come una sorta di ispirazione ‘dal cielo’, un lampo improvviso che ha quasi del mistico nella sua manifestazione.

In realtà, esistono delle precise funzionalità del nostro cervello in grado di aiutarci a trovare nuove soluzioni ai nostri problemi. Ecco quali sono e come possiamo sfruttarne il potere.

La ricerca

John Kounios, neuroscienziato cognitivista della statunitense National Science Foundation, ha dedicato numerosi sforzi allo studio del momento ‘eureka’, l’istante in cui cioè un’improvvisa illuminazione sembra coglierci e ci porta a risolvere un problema su cui ragionavamo da tempo senza successo (quello che gli anglofoni chiamano anche aha moment).

Nei suoi esperimenti, Kounios chiedeva ai partecipanti di risolvere anagrammi o altri enigmi legati alle parole, mentre ne controllava le funzioni cerebrali attraverso elettroencefalogramma o risonanza magnetica funzionale. I partecipanti dovevano premere un bottone ogni volta che trovavano la soluzione all’esercizio e dovevano poi specificare se la risposta corretta fosse arrivata attraverso un’intuizione improvvisa oppure se utilizzando una precisa strategia.

Secondo le analisi di Kounios e dei suoi colleghi, gli enigmi risolti dopo un momento ‘eureka’ presentavano un’attività neuronale specifica, una “esplosione di oscillazioni ad alta frequenza nella circonvoluzione temporale superiore destra del cervello”, ha spiegato il ricercatore.

Prima di questa sorta di ‘esplosione’, come la descrive Kounios, le analisi rivelavano però una sorta di stato di quiete: nell’elettroencefalogramma si assisteva infatti a una oscillazione a bassissima frequenza nella corteccia visiva. Uno stato che, secondo i ricercatori, potrebbe essere conseguenza di una sorta di soppressione dei processi neuronali attivi.

Questa particolare scoperta potrebbe nascondere il ‘segreto’ per trovare nuove idee creative. Si parte cioè dal presupposto che per invogliare il cervello a trovare queste illuminazioni, la nostra mente debba stare in uno stato di rilassatezza e riposo. La soluzione a un problema molto complicato arriva spesso, infatti, proprio quando non ci pensiamo attivamente.

Ovviamente questo non vuol dire che possiamo trovare l’idea del secolo senza fare alcuno sforzo: dobbiamo prima lavorarci seriamente, per raccogliere tutte le informazioni disponibili e cercare di metterle a frutto usando tutte le nostre risorse mentali. Solo allora potremo fermarci per far rilassare il cervello, magari facendo una doccia o una passeggiata.

3 passi verso l’intuizione

Abbiamo quindi capito, almeno in parte, come funziona la nostra mente quando ha un’intuizione geniale. Abbiamo imparato che non si tratta di un’illuminazione mistica, ma di un preciso processo cerebrale che possiamo in qualche modo stimolare. Ecco tre passi per riuscirci in maniera più consapevole.

Creare i momenti giusti

Lavorare da casa può essere un ottimo modo per migliorare la nostra produttività e ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Ha però i suoi rischi: come abbiamo visto, c’è la possibilità che lo smart working ci porti a non staccare mai, lavorando anche al di fuori degli orari di lavoro abituali. Questo mina la nostra possibilità di lasciare respirare la mente e quindi di avere intuizioni brillanti.

Pensiamo per esempio al tempo che dedichiamo al viaggio da casa verso il luogo di lavoro e viceversa, un periodo di quiete appunto in cui possiamo evitare di ragionare attivamente sui nostri doveri professionali e lasciare spazio alle intuizioni. In altri casi, i momenti eureka possono arrivare durante il sonno, appena svegli, mentre facciamo la doccia o ci alleniamo.

Il primo passo per approfittare al massimo del ‘potere’ del nostro cervello, è proprio di capire in quali di queste situazioni facciamo più spesso esperienze aha. Una volta che l’abbiamo scoperto, dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere questi momenti. Se abbiamo più illuminazioni quando andiamo a correre, per esempio, cerchiamo di dedicare quanto più tempo possibile a questa attività, durante la settimana.

Questione di abitudine

Come risulta chiaro dal primo punto, le nostre abitudini contano molto se vogliamo alimentare la nostra creatività. Continuare a impegnare il cervello anche oltre il lavoro, per esempio scrollando all’infinito le bacheche dei social, porterà a meno idee innovative rispetto a una passeggiata all’aperto, che ci permette di rilassare la mente.

Se quindi il tuo tragitto casa-lavoro non è più praticabile perché hai iniziato a lavorare da casa come conseguenza della pandemia, allora puoi pensare di sostituire quel tempo con una corsa o un’altra attività che ti permetta di rilassare completamente il cervello, e creare quelle connessioni nascoste che portano all’intuizione. Anche un’attività più interattiva può aiutarti, come per esempio un pranzo con gli amici.

Dedicare una parte della giornata lavorativa a questo tipo di attività potrebbe creare problemi con i nostri capi, oppure una sorta di conflitto interiore: il senso di colpa potrebbe essere dietro l’angolo. Ricordiamo però che in questo modo riusciremo a liberare energie mentali che potrebbero invece restare confinate nell’oblio quando non facciamo altro che spaccarci la schiena (e la testa) davanti a un computer, nella speranza di risolvere problemi che sembrano irrisolvibili.

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Prendi nota

Quante volte capita? Abbiamo un’intuizione geniale, magari nel cuore della notte, tra un ciclo del sonno e l’altro, e siamo assolutamente sicuri che, la mattina dopo, quell’idea resterà lì nella nostra mente. E invece la dimentichiamo del tutto.

Oggi abbiamo tante possibilità per non lasciarci sfuggire le nostre intuizioni più brillanti: dal classico taccuino, alle note sullo smartphone, per finire anche ai nostri assistenti virtuali, a cui possiamo dettare i nostri pensieri.

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Come trovare nuove idee in 3 step, attivando le giuste aree del cervello

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 4 min
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