Abbiamo una visione molto romantica delle relazioni: “Se ci amiamo, dovremmo voler sempre stare insieme”. La realtà è più complessa di così. Secondo
Abbiamo una visione molto romantica delle relazioni: “Se ci amiamo, dovremmo voler sempre stare insieme”. La realtà è più complessa di così. Secondo Alexandra H. Solomon, dottore di ricerca e psicologa specializzata in relazioni familiari della Northwestern University, le nostre relazioni sono in realtà basate su “cicli di vicinanza e distanza”, che le rendono “felici e sane”. Secondo l’esperta, i rapporti amorosi funzionano come il respiro, fatto di due fasi: inspirare ed espirare. Entrambe sono necessarie: coesistono e anzi traggono linfa l’una dall’altra.
I periodi di distanza rientrano generalmente nelle nostre abitudini quotidiane: il lavoro, gli hobby, le commissioni necessarie ci permettono di vivere del tempo con altre persone oltre che con il partner e da soli. In tempi di quarantena forzata a causa del Coronavirus, tutte queste opportunità di distanziamento vengono sostanzialmente meno.
Questo può diventare un problema, se non affrontato a dovere. Secondo il giornale cinese The Global Times, in alcune città colpite dall’epidemia di Coronavirus si è già registrato un aumento delle richieste di divorzio. Anche perché la tensione emotiva che nasce dallo stare a stretto contatto per tutto il giorno è ulteriormente peggiorata dall’incertezza, dalle ansie e dalla paura generate dall’emergenza sanitaria.
Solomon suggerisce allora cinque modi per attraversare questo periodo complesso, prendersi cura di sé e dei propri cari, preservando la qualità delle nostre relazioni.
L’importanza dell’empatia
Nessun essere umano è uguale a un altro. Una complessa e infinita quantità di variabili – genere, temperamento, esperienze di vita, dinamiche familiari, personalità – definiscono la nostra risposta allo stress e alle incertezze. Ecco perché è assolutamente impossibile che tu e il tuo partner rispondiate in maniera identica alla pandemia. E anzi è anche possibile che l’atteggiamento muti più di una volta, anche durante la stessa giornata.
Dalla completa calma al panico totale, viviamo in questi giorni una serie di emozioni ed esperienze per cui non abbiamo una vera e propria “mappa”: non sempre riusciremo a gestirle e ad affrontare le situazioni con razionalità.
È possibile però che uno dei due partner sia più calmo in determinate situazioni, mentre l’altro/a attraversi momenti di maggiore stress e ansia. Bisogna esercitare l’empatia per provare a mettersi nei panni dell’altro e capire che non esiste una risposta “giusta” in ogni circostanza. Frasi come “Smettila di andare in panico!”, oppure al contrario “Non ti rendi conto di quanto sia pericoloso!” sono da evitare. Infatti entrambi gli approcci possono coesistere, ma sono semplicemente modi diversi di affrontare il trauma.
È possibile continuare a restare uniti, ognuno con il proprio spirito: il partner più “nevrotico” può assicurarsi che tutte le precauzioni vengano seguite a dovere; quello più tranquillo può aggiungere elementi di ironia e leggerezza che non fanno male.
Mantenere degli spazi di solitudine
Se hai bisogno di spazi e tempo per te stesso, questo non vuol dire che ami poco il tuo partner. “Lascia perdere chi dice che se non vuoi passare tutto il tempo a coccolarti, allora la relazione è finita”, spiega Solomon.
Quando hai bisogno di un po’ di solitudine, semplicemente chiedila, con amore e gentilezza. E accetta lo stesso dal tuo partner quando a sua volta ne avrà bisogno.
La psicologa suggerisce di creare persino un piano dettagliato dei giorni e degli orari in cui si sta insieme e di quelli in cui invece ci si dedica a se stessi. Il rischio, se non capiamo questa esigenza in noi e nell’altro/a, è che “crescerà l’irritazione, che ci porterà a sua volta a perdere la pazienza con il partner e isolarci, pur di prenderci il nostro spazio”.
Prenditi cura di te
Non è lo slogan di una vecchia pubblicità, ma una priorità: una relazione sana e felice è anche un lavoro interiore. Chi sa stare in relazione sa anche prendersi cura di sé. È ancora più importante in momenti di crisi, quando le emozioni rischiano di prendere il sopravvento.
Prenderci cura di noi stessi ci aiuterà poi ad avere con gli altri la giusta gentilezza e pazienza. Solomon ricorda il rapporto che esiste tra il nostro mondo interiore e il nostro corpo: “nutrire” (non solo con il cibo) a dovere il proprio organismo con ciò di cui ha bisogno è un modo per nutrire anche le relazioni.
In tempi di isolamento forzato è importante, secondo la psicologa:
- Mangiare cibo nutriente
- Muoversi ogni giorno: è possibile esercitarsi anche da casa
- Dormire il necessario
- Limitare gli alcolici
Affrontare il peggioramento dei disturbi mentali
Sono moltissime le persone che soffrono di disturbi d’ansia e depressione, anche se in maniera lieve. È facile prevedere, spiega l’esperta, che durante questo periodo di crisi i nostri preesistenti problemi mentali possono peggiorare. Sapere che può succedere ci aiuta ad affrontare meglio la situazione. Per prepararsi, possiamo riflettere su questi due punti e condividerli con il partner:
- Quando i miei sintomi peggiorano, il mio partner può … per supportarmi di più
- Quando i sintomi del mio partner peggiorano, posso … per aiutarmi a sentirmi più paziente
Per chi soffre di questo tipo di disturbi, ricorda ancora Solomon, è importante riconoscere la propria sofferenza e le emozioni difficili, non reprimerle, accettarle e dargli spazio. Soprattutto, è essenziale trattarsi con compassione, per sviluppare la giusta resilienza.
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Quando parli, usa la gentilezza
Non solo il Coronavirus, anche le emozioni sono contagiose. Tutti gli esseri umani possono influenzare gli altri attraverso le espressioni facciali, la postura, i movimenti, la voce e così via. Ecco perché, per esempio, viviamo un compleanno in maniera più felice se organizziamo un appuntamento con tante persone pronte a festeggiare con noi.
Allo stesso modo, però, il rischio contrario è che in periodi di forte stress, rischiamo tutti di non riuscire ad affrontare l’emergenza, perché ci sentiamo più irritabili, critici, tristi e cinici.
Ecco perché è importante relazionarci al partner possibilmente solo quando ci sentiamo più tranquilli. Come abbiamo visto, se dobbiamo parlare per attaccare o ferire, è meglio star zitti. Altrimenti la strategia più utile è di prendersi del tempo per restare in silenzio, isolarsi se necessario (comunicandolo al partner con empatia) e recuperare un po’ di calma.
Quando siamo di cattivo umore, Solomon suggerisce due tecniche:
- Prendi carta e penna e scrivi tre cose di cui sei grato
Oppure descrivi come sta andando la vostra relazione, ma provando ad assumere il punto di vista di un terzo neutrale, ma che abbia comunque a cuore il vostro benessere.
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