Prosperare. È questa, più o meno, la traduzione del termine thriving, che alcuni ricercatori usano per definire uno stato psicologico in cui gli indiv
Prosperare. È questa, più o meno, la traduzione del termine thriving, che alcuni ricercatori usano per definire uno stato psicologico in cui gli individui fanno esperienza di due aspetti fondamentali per la vita lavorativa: vitalità e apprendimento. Aspetti che contribuiscono poi a definire i risultati dei dipendenti: performance, produttività, attaccamento.
Questa premessa era necessaria, perché alcuni studi dimostrano che i lavoratori in coworking prosperano più degli altri. Vediamo perché.
6 su 7
Gretchen Spreitzer, Lyndon Garrett e Peter Bacevice sono un gruppo di ricercatori della Michigan University, che hanno analizzato per molti anni in che modo i lavoratori prosperano. Con il loro lavoro hanno dimostrato che, su una scala di 7 punti, i lavoratori in coworking hanno ottenuto un livello 6 (quasi il massimo) proprio nel thriving.
Risultato che è «almeno di un punto più alto rispetto alla media individuata nelle ricerche sui dipendenti che lavorano negli uffici classici. È un risultato così inaspettato che i ricercatori hanno dovuto studiare più approfonditamente questo tipo di spazi», scrivono dall’Università del Michigan.
Hanno scoperto che i coworker riescono a trovare il proprio lavoro più significativo rispetto alla media, hanno un controllo maggiore sui propri orari e sulla propria organizzazione del lavoro e, infine, si sentono parte di una community. Tutte caratteristiche che ne migliorano le performance.
Coworking space: i 6 vantaggi
Per approfondire i vantaggi di questa modalità innovativa di organizzazione del lavoro, Ann Smarty ha stilato una lista di 6 vantaggi che chi lavora in coworking può sperimentare. Smarty è direttrice di Search Engin Journal e collabora con colossi dell’editoria online come Mashable. A sua volta è fondatrice di MyBlogU.com e brand-Ccmmunity manager di Internet Marketing Ninjas.
- Network
Il beneficio più ovvio, ma forse anche il più importante, di uno spazio in coworking è che è ideale per creare relazioni importanti con influencer, esperti, guru e “colleghi” del settore di interesse. Potrai quindi attingere a questa rete per creare una squadra di professionisti in gamba, per i tuoi progetti futuri. Uno scrittore freelance, per esempio, può trarre beneficio dalla collaborazione con designer, programmatori e web master per creare un progetto online di successo.
- Gli strumenti
Lavorare fuori dagli uffici tradizionali spinge le persone a utilizzare in maniera più intelligente gli strumenti offerti dalla tecnologia. Sono tante le app e i software creati specificatamente per coloro che lavorano come freelance.
Nello specifico, Smarty cita Line2, che offre una seconda linea telefonica, da dedicare nello specifico al business, Dropbox, per l’archiviazione dei documenti in cloud, Asana e Trello per l’organizzazione dei compiti tra i diversi membri di un team a distanza.
E poi ancora:
- Cyfe, dashboard online all-in-one per monitorare i diversi input di un progetto: social media, analytics, email, vendite, marketing e così via.
- Us, servizio per le conference call.
- Google Docs/Evernote per creare documenti da condividere online con i propri collaboratori, da aggiornare insieme.
- Iflexion, piattaforma simile alle precedenti per la gestione dei documenti online, ma dedicata ai team molto grandi.
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- Uscire dalla comfort zone
Conoscere persone sconosciute, con livelli di esperienza e capacità diversi dai tuoi, ti permette di uscire dalla tua zona di comfort. Quando questo succede, hai la possibilità di ideare soluzioni innovative ai problemi che stai cercando di risolvere. Anche il cervello comincia a lavorare in maniera diversa, il tuo processo creativo riceve nuovo ossigeno e il prodotto finale, qualunque sia l’oggetto del tuo lavoro, ne risentirà positivamente.
Questo particolare beneficio del coworking viene riscontrato soprattutto dalle persone più introverse. In questi spazi, infatti, sei praticamente obbligato a vivere nuove esperienze e relazioni. Fare il primo passo verso un’esperienza sconosciuta ti aiuterà a far sparire completamente paure e insicurezza.
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- Padrone del tuo lavoro
Chi lavora in coworking riesce a non essere completamente schiavo delle deadline, come succede spesso a chi lavora in ufficio, con responsabili e manager che controllano costantemente le tue performance. Consente anche di gestire al meglio i clienti più esigenti, che magari vorrebbero raggiungerti in studio ogni giorno, per vedere come procede il lavoro. Questi spazi ti danno invece la possibilità di organizzare il lavoro secondo la tua personale routine, magari indirizzando parte dei tuoi sforzi verso i tuoi progetti personali.
- Freelance, ma con una sede
Con le tecnologie dell’informazione sempre più all’avanguardia, essere freelance sta diventando sempre più una possibilità concreta per tanti. Allo stesso modo, gli startupper che non lavorano in grandi team, ma hanno bisogno di una certa flessibilità, sono in aumento.
Il coworking è un luogo ideale per entrambe le categorie. Perché consente per esempio di avere un indirizzo ufficiale, diverso da quello di casa, da indicare nei documenti ufficiali della startup e dove ricevere la posta. Allo stesso modo, se lo spazio prevede anche delle piccole stanze private per incontrare i clienti, si può risolvere il problema di accoglierli adeguatamente.
- Evitare la solitudine
Lavorare in casa, tutto il giorno ha i suoi benefici. Ma può anche alimentare la solitudine, l’isolamento, la frustrazione, persino la depressione. Soprattutto quando si protrae per lunghi periodi. Anche quando ti trovi accanto a perfetti sconosciuti, il coworking può ovviare a questo problema, creando un senso di cameratismo, di community, tra i diversi freelance. E, perché no, può aiutarti ad alimentare una vita sociale, e nuove amicizie, che proseguono anche al di fuori dell’ambiente lavorativo.
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