Ecco i 4 ‘punti ciechi’ dei manager che allontanano i dipendenti (e come rimediare)

Ecco i 4 ‘punti ciechi’ dei manager che allontanano i dipendenti (e come rimediare)

Anche i leader migliori hanno dei “punti ciechi”, difetti di cui spesso non si rendono conto e che possono minare il successo di un’azienda. Ecco quali sono i più comuni e come rimediare.

Esiste una “catena del valore” nei processi aziendali, una concatenazione di eventi che rendono più a portata di mano il successo di un’impresa. La

Esiste una “catena del valore” nei processi aziendali, una concatenazione di eventi che rendono più a portata di mano il successo di un’impresa. La catena può essere riassunta così: più i collaboratori sono coinvolti nell’organizzazione, più i clienti faranno esperienze positive con il brand, più diventeranno consumatori fidelizzati.

Un processo, questo, che deve essere necessariamente guidato da una leadership capace di creare affiatamento, cultura e trattenere i talenti in azienda. Spesso il cammino verso il successo è ostacolato proprio da manager, imprenditori e amministratori che non riescono a farlo e soprattutto non tengono conto dei “dettagli” che più contano per  dipendenti e collaboratori. Si tratta di “punti ciechi”, come li descrive una nuova ricerca Dale Carnegie Training, da cui tutti siamo afflitti, zone d’ombra dove si annidano limiti ed errori dei leader che, se ripetuti o ignorati, possono portare al completo fallimento delle imprese.

L’insoddisfazione in azienda

Secondo la ricerca, condotta su oltre 3mila intervistati in 14 diversi Paesi, la soddisfazione delle persone per il proprio lavoro resta molto bassa. I numeri del disagio, riferiti al 2019, sono lampanti: solo il 17 per cento si dice soddisfatto del proprio lavoro e più di 1 su 3 sta cercando attivamente una nuova occupazione (il 16%) o lo farà a breve (circa il 25%).

Secondo gli esperti di Dale Carnegie, l’insoddisfazione riguarda spesso proprio il capo: il 75 per cento di chi lascia il lavoro lo fa per allontanarsi dal leader. Questo è un grosso problema per le aziende: non solo perché così si fanno scappare via, spesso, i migliori talenti; ma anche per una questione economica. Secondo dati del MIT, infatti, i costi legati al turnover dei dipendenti possono arrivare fino al 150 per cento della retribuzione del personale che lascia l’azienda. Moltiplicato per il numero di tutti coloro che vogliono licenziarsi, diventa un bel problema.

4 punti ciechi

Da Dale Carnegie spiegano poi quali sono i 4 ‘punti ciechi’ del leader. Quattro comportamenti chiave, riconosciuti importanti da tutti, ma che spesso i capi non riescono a mettere in atto (anche se pensano il contrario). Gli esseri umani, spiega il report, “sono sempre ultra ottimisti quando si tratta di valutare le proprie performance su incarichi sociali o intellettuali”. Ecco perché è difficile rendersi conto delle proprie mancanze.

Scopriamo quali sono i quattro punti ciechi principali.

Mostrare apprezzamento

La quotidianità piena di cose da fare, scadenze e consegne, mette a rischio la capacità dei capi di apprezzare sinceramente il lavoro dei collaboratori, un tratto caratteristico dei leader di successo. La retribuzione non è un elemento sufficiente come “biglietto di ringraziamento”, come forse molti pensano. Nell’indagine, meno del 50 per cento delle persone si sente davvero apprezzato per il lavoro svolto.

Ammissione di colpa

Per l’81 per cento degli intervistati è importante che il capo sappia riconoscere i propri errori, ma solo il 41 per cento dichiara che il manager lo fa realmente. Per quanto sia doloroso ammetterlo, tutti facciamo errori. Ammetterlo sinceramente ci farà apparire più onesti, integri e coraggiosi. E inoltre aiuterà i collaboratori ad abbracciare la possibilità di rischiare e quindi di imparare fallendo.

Ascolto attivo

I lavoratori non sono macchine da azionare e istruire alla lettera. Si sentiranno più coinvolti se possono fare la differenza in ufficio proponendo le proprie idee e intuizioni. Ma solo il 49 per cento degli intervistati sente che la sua opinione è valorizzata. Ascoltare attivamente i dipendenti e accettare i loro suggerimenti (quando sono sensati, ovviamente) è un altro modo per contribuire al successo dell’azienda.

Coerenza e onestà

La fiducia è alla base di ogni relazione umana, anche al lavoro. Incoerenza, sotterfugi, incapacità di rispettare gli impegni possono minare questo sentimento umano di base. Purtroppo spesso succede.

Solo il 30 per cento del campione dichiara che i propri leader sono “Coerenti Esternamente”, ovvero dicono ciò che pensano e pensano ciò che dicono e le persone sanno di potersi fidare di loro.

Poco meno di 3 intervistati su 10, poi, sostengono che i loro manager sono sempre “Coerenti Internamente” cioè sono fedeli a se stessi, ai propri principi e valori.

Al contrario, quasi 2 persone su 10 sono convinte che il proprio capo non sia mai, o quasi, coerente, sia internamente che esternamente. 

Leggi anche: Vision e leadership migliorano prestazioni e soddisfazione dei lavoratori: lo studio

Come essere leader migliori

In questa infografica, l’istituto riassume i principali comportamenti chiave, ccorrispondenti ai punti ciechi che abbiamo osservato:

La buona notizia è che tali valori possono essere sviluppati nel tempo. La “cattiva” è che non è semplice: eliminare completamente i nostri punti ciechi, spiegano da Dale Carnegie, è “utopistico”. Questo non vuol dire che non saremo mai leader di successo o che non possiamo migliorare.

Alcuni comportamenti, suggeriti sempre dall’istituto, ci possono aiutare:

  • Trova degli strumenti per ricevere periodicamente feedback dai tuoi collaboratori, in modo tale da ottenere un’onesta rappresentazione della tua efficacia e delle tue capacità.
  • Accogli i feedback in maniera positiva: può essere dura mandare giù i commenti negativi, mettendo da parte il proprio ego. Da Dale Carnegie suggeriscono di usare le tecniche dell’adaptive learning per accettare costruttivamente le opinioni altrui.
  • Se è difficile accettare un feedback negativo, anche offrirlo non è una passeggiata: ricorda che chi te lo fornisce sta generalmente cercando di rendersi utile. Quindi apprezza il gesto.
  • Un elemento da evitare è l’abitudine: quando siamo troppo concentrati sulle scadenze, il rischio è di procedere sempre con il pilota automatico, lavorando in maniera ripetitiva. Mettere in dubbio la routine è un altro modo per accorgersi dei propri limiti.
  • Mettersi in azione: gli esperti di Dale Carnegie suggeriscono infine un approccio pratico all’apprendimento. Già il solo prendere l’iniziativa può aiutarci a essere leader migliori, aumentando la consapevolezza di sé.

Approfondisci: Il “prezzo” della leadership secondo Michael Jordan

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Ecco i 4 ‘punti ciechi’ dei manager che allontanano i dipendenti (e come rimediare)

di Giancarlo Donadio Tempo di lettura: 4 min
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