Hard Seltzer: il nuovo trend delle bevande da aperitivo in casa

Hard Seltzer: il nuovo trend delle bevande da aperitivo in casa

Poco alcolici e con meno zucchero, sono gli Hard Seltzer, i nuovi aperitivi da bere in casa che stanno conquistando l’Italia.

Negli Stati Uniti è un trend in forte crescita, in Italia ha iniziato a prendere piede solo da poco. Si tratta del fenomeno degli Hard Seltzer, le b

Negli Stati Uniti è un trend in forte crescita, in Italia ha iniziato a prendere piede solo da poco. Si tratta del fenomeno degli Hard Seltzer, le bevande da aperitivo in casa, con basso grado alcolico e poco zucchero, che stanno spopolando in America.

Il settore promette sicuramente bene. Negli Stati Uniti, dove il fenomeno ha fatto la sua comparsa già da una decina d’anni, ha già iniziato a macinare numeri importanti: basti pensare che nel 2020 il settore ha incassato 1,52 miliardi di dollari, con una crescita rispetto al 2019 del 214%. In Italia sta iniziando timidamente a fare la sua comparsa.

Nel nostro Paese, il pioniere del settore è stato Mister B, microbirrificio in provincia di Mantova che a fine 2020 ha realizzato una linea dedicata a questi prodotti.

Scopriamo più da vicino di cosa si tratta.

Cosa sono gli Hard Seltzer

Gli Hard Seltzer sono, in sintesi, delle bevande leggermente alcoliche, frizzanti e aromatizzate. In particolare, la gradazione alcolica bassa (va dai 3° ai 5°) e la loro quantità ridotta di zuccheri le rendono non eccessivamente caloriche e più salutari rispetto ai classici aperitivi. Caratteristiche decisamente in linea con i gusti di una buona fetta di consumatori del mercato americano.

Gli Hard Seltzer sono bevande da aperitivo. Chi le acquista, in genere, le consuma da sole, o accompagnate a qualche stuzzichino. Possono essere mischiate anche con altri superalcolici per formare dei cocktail.

Il packaging, costituito in genere da lattine, presenta colori sgargianti, una grafica accattivante ed è pratico da trasportare.

Anche se rientrano nella categoria delle “birre”, si tratta di bibite alcoliche frizzanti, arricchite da spezie, frutta e altri aromi che li rendono adatti al palato di tutti.

I primi Hard Seltzer nascono proprio a partire da una base di birra. Sembra che l’idea sia stata di Nick Shield, giovane americano proveniente dal Connecticut che decise di realizzare dei cocktail ready to drink.

Il primo processo di produzione prevedeva infatti un mix di acqua, zuccheri e lievito, molto simile alla birra. A differenza di quest’ultima, però, presentava anche altri tipi di zuccheri, oltre al malto d’orzo.

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Aspettative e speranze di un trend che non smette di crescere

Le aspettative sul settore sono molto alte. E i numeri sono molto incoraggianti. Secondo l’Iwsr, l’International Wine & Spirits Research, la principale fonte di dati e analisi del settore, il mercato degli hard seltzer è il settore che registrerà la maggiore crescita nel prossimo decennio. Stando alle stime di Goldman Sachs, dovrebbe poter raggiungere i 30 miliardi di dollari di introiti entro il 2025.

Come riporta il Sole 24 Ore, nel 2020, il mercato mondiale degli Hard Seltzer ha raggiunto i 4,2 miliardi di dollari di giro di affari, con 777 milioni di litri venduti. Un risultato di quasi 20 volte maggiore rispetto a 3 anni prima.

Le vendite hanno iniziato a spiccare il volo quando i produttori di bevande hanno spinto l’interesse dei consumatori sulle caratteristiche nutrizionali (poche calorie e pochi zuccheri) e sulla naturalità del processo di lavorazione.

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Al tempo stesso, la fortuna del prodotto è stata l’aver trovato la giusta fetta di mercato nel quale inserirsi. Prima, nell’area della mixology del fuori casa (bevande che possono essere miscelate tra di loro per la creazione di cocktail); e poi, con l’avvento del Covid, nel mercato domestico. Questo cambio di posizionamento è riuscito a intercettare un trend, quello degli aperitivi da casa, che la pandemia ha ovviamente accelerato. Così, un business avviato inizialmente da piccole aziende, soprattutto birrifici indipendenti, ha attratto l’interesse dei colossi della birra e dei soft drink, come Bacardi-Martini, ma anche Coca-Cola, Pepsi e Pernod-Ricard.

Il mercato italiano

Il mercato italiano ha da poco iniziato a interessarsi al settore. Diversi grossi brand, come Heineken, Coca Cola e Asahi, hanno cominciato la loro distribuzione nei mercati europei, tra cui appunto quello italiano.

Nel nostro Paese, fino a oggi, gli Hard Seltzer erano rimasti confinati nel settore della mixology, in pub, per esempio, o altri locali in cui vengono serviti cocktail.

Come avvenuto in tutto il mondo, però, la pandemia ha completamente modificato il mercato, spostando il consumo nelle case delle persone, verso i privati.

Una tendenza confermata anche dal rapporto Nomisma sugli spirits. Secondo la società di consulenza, infatti, nel 2020 in Italia un consumatore su tre ha acquistato bevande ready-to-drink. Nei prossimi tre mesi, si prevede un aumento del consumo di kit per aperitivi e pre-mixati/ready to drink del 5%.

Rivolgendosi alla fetta di consumatori che crede nei prodotti ready-to-drink (12%) e di quelli che puntano su bevande con bassa gradazione alcolica (8%), gli hard seltzer potrebbero presto prendere il volo anche nel nostro Paese.

Ne è convinto, per esempio, Vito Martin, fondatore di SkiniSpritz, che da fine 2020 ha iniziato a produrre hard seltzer:

«Dieci anni fa, eravamo abituati a bere drink ricchi di zuccheri e nessuno se ne preoccupava mentre oggi la nuova generazione di consumatori presta molta più attenzione a ciò che beve e a cosa contiene. Per questo abbiamo deciso di lanciare sul mercato un drink frizzante, che appaga il gusto in modo più salutare, perché fatto al 100% da ingredienti naturali, con poche calorie (30 per 100 ml) e a basso tenore alcolico (4,5%)».

Ed è proprio su questa leva, quella di bevanda alternativa, più leggera, salutare e naturale, che gli hard seltzer puntano per far breccia nel cuore dei consumatori italiani.

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Hard Seltzer: il nuovo trend delle bevande da aperitivo in casa

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 4 min
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