Il green fa sempre più tendenza. A confermarlo, i dati emersi dalla nona edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy che, ogni anno, incrocia l
Il green fa sempre più tendenza. A confermarlo, i dati emersi dalla nona edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy che, ogni anno, incrocia le informazioni presenti sulle etichette dei prodotti digitalizzati con le rilevazioni Nielsen sulle vendite effettuate.
Negli ultimi anni, gli italiani hanno mostrato un interesse crescente al tema della sostenibilità ambientale e della genuinità delle materie prime impiegate nella realizzazione dei prodotti. Di conseguenza, sugli scaffali si è assistito a una crescita esponenziale dei packaging green, con indicazioni che evidenziano l’impegno aziendale in termini di sostenibilità e riciclo.
L’Osservatorio Immagino
Ogni anno, l’Osservatorio Immagino offre uno spaccato di quelle che sono le tendenze di acquisto della popolazione italiana.
Attraverso l’incrocio delle varie informazioni presenti sulle etichette dei prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy – come ingredienti, tabelle nutrizionali, certificazioni, claim – e i dati di vendita Nielsen, il report consente di misurare i trend emergenti negli acquisti della popolazione italiana.
Il servizio Immagino conta l’adesione di 1.874 aziende industriali del largo consumo e 49 retailer.
Per l’anno 2020, l’analisi è stata condotta sulle informazioni riportate dalle etichette di oltre 120mila prodotti di largo consumo e i dati Nielsen rilevati su venduto, consumo e fruizione dei media per lo stesso anno di riferimento. I prodotti analizzati hanno sviluppato nel 2020 un fatturato di quasi 39 miliardi di euro: l’82,6% del venduto di ipermercati e supermercati.
I claim più cercati sulle etichette
Le etichette green hanno avuto un peso preponderante nel determinare gli acquisti degli italiani.
Nel 2020, infatti, i prodotti con claim sostenibili hanno consentito di realizzare oltre 10 miliardi di euro di giro d’affari, che si traduce in un aumento del 7,6% di fatturato rispetto all’anno precedente.
Nello stesso anno, i prodotti di largo consumo con claim sostenibili nelle proprie etichette, appartenenti al settore alimentare e non, sono aumentati di 26 mila unità.
Gli slogan green maggiormente rilevati dall’Osservatorio sono stati 24, raggruppabili in quattro aree tematiche:
- Management sostenibile delle risorse
- Agricoltura e allevamento sostenibili
- Responsabilità sociale
- Rispetto degli animali
La comunicazione delle aziende produttrici riflette quindi una chiara risposta alla mentalità mutata del consumatore.
Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy, ha così commentato i dati:
«Questo lavoro di analisi ha consentito di misurare quanto la sostenibilità sia diventata sempre più un tema di comunicazione e come questo fenomeno coinvolga sia l’offerta che la domanda: nel corso del 2020 abbiamo rilevato un maggior impegno da parte delle aziende, sia di produzione che di distribuzione, a fronte di una crescente sensibilità da parte del consumatore».
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Confezioni riciclabili
Non solo claim che riflettono la sostenibilità aziendale nella produzione. Gli italiani cercano sempre più prodotti con indicazioni sulla riciclabilità del packaging. Segno di una tendenza che si sposa bene col concetto di circolarità in ogni fase del ciclo di vita dei prodotti, dalla nascita, al loro smaltimento.
Secondo l’Osservatorio Immagino, in particolare, sul 30,1% delle confezioni è indicato il metodo di smaltimento del packaging.
Dai dati emersi dall’analisi, rispetto a giugno dello scorso anno, il numero di prodotti che indicano in etichetta come smaltire la confezione è aumentato del 3%. Un’informazione che non ha solo un’utilità oggettiva, ma che ha condizionato il mercato degli acquisti. Nel corso del 2020, afferma ancora Cuppini, la vendita dei prodotti con informazioni sulla riciclabilità del packaging è cresciuta. Al contrario, si è assistito a una diminuzione di fatturato per quei prodotti che, in etichetta, non riportano alcuna indicazione in merito.
Cosa c’è nel carrello della spesa degli italiani
Ma cosa c’è effettivamente nel carrello della spesa degli italiani?
L’Osservatorio, anche per il 2020, ha analizzato l’evoluzione di 10 panieri, specchio di altrettanti fenomeni di consumo appartenenti al settore food, ma anche della cura della persona e della casa.
La prima grande distinzione emersa nel settore food è tra i claim legati al “Free from”, cioè dei prodotti privi di determinati elementi, e quelli legati al “Rich-in”, dei prodotti arricchiti, invece, di ingredienti ritenuti salutari, come le vitamine.
Si tratta di due claim, ormai consolidati, che influenzano in maniera preponderante la lista della spesa degli italiani e che si sono confermati ai primi posti delle scelte dei consumatori anche nell’ultimo anno. Al loro fianco, altri claim, altrettanto importanti, come quelli relativi alle intolleranze (prodotti “senza glutine” o “senza lattosio”), il lifestyle (vegetariano, vegano, biologico), il cibo Made in Italy e legato a loghi e certificazioni, come Ecolabel, Cruelty Free.
E ancora, nel carrello della spesa degli italiani sono presenti ingredienti considerati benefici (avocado, matcha), prodotti che indicano un particolare metodo di lavorazione (artigianale, estratto a freddo, a lievitazione lenta) e indicanti la Texture dei prodotti (ruvido, croccante).
Nei settori non-food, invece, i trend green maggiormente consolidati sono i prodotti biologici per la cura della persona e la sostenibilità, rigorosamente indicata in etichetta, dei prodotti per la pulizia della casa. Confermata anche in questi settori la scelta di packaging con indicazioni sulla riciclabilità della confezione.
Anche il Covid-19 ha condizionato gli acquisti degli italiani. Nel carrello della spesa, infatti, sono comparsi prodotti, sia food che non, che presentano in etichetta almeno un claim legato alle nuove esigenze determinate dalla pandemia.
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