La classifica delle migliori Università italiane per trovare lavoro

La classifica delle migliori Università italiane per trovare lavoro

Pubblicata la classifica mondiale delle Università che meglio di tutte inseriscono gli studenti nel mondo del lavoro. Nella graduatoria anche alcuni atenei italiani.

Anche per il 2020, QS, il principale fornitore mondiale di servizi, analisi, e approfondimenti inerenti il settore dell’istruzione superiore globale

Anche per il 2020, QS, il principale fornitore mondiale di servizi, analisi, e approfondimenti inerenti il settore dell’istruzione superiore globale ha pubblicato la sua classifica, QS employability ranking. L’analisi valuta le università in base all’occupabilità e alle prospettive di carriera che offrono agli studenti. Ecco cosa è emerso e in quali posizioni si sono classificate le università italiane.

I parametri della classifica

La classifica del ranking QS-Graduate employability è resa possibile attraverso l’indagine di 5 parametri essenziali. Eccoli qui di seguito:

  • Employer reputation, ottenuta grazie alle risposte di una survey sottoposta a 75 mila aziende, chiamate a indicare le università che secondo loro hanno i “migliori” laureati;
  • Alumni outcomes, che considera i migliori curriculum degli ex studenti, che sono riusciti a raggiungere il maggior successo, soprattutto da un punto di vista imprenditoriale, innovativo e creativo;
  • Partnership with employers, che valuta il numero di aziende con cui l’Università effettua pubblicazioni di ricerche, unito al numero di società partner per placement e tirocini;
  • Employer-student connections, ovvero il rapporto dato dal numero di aziende che partecipano agli incontri annuali con gli studenti e il numero totale degli stessi;
  • Graduate Employment Rate, che corrisponde all’indicatore occupazionale: il numero di laureati occupati a dodici mesi dal perseguimento della laurea, meno il numero di coloro che decidono di proseguire gli studi.

Le migliori università italiane secondo la classifica

Pubblicato per la prima volta nel 2016, il ranking QS-Graduate employability è la classifica a livello mondiale che valuta le performance universitarie in termini di opportunità date ai propri studenti. Oggi coinvolge circa 680 università di tutto il mondo, tra cui anche 14 Istituti presenti in Italia.

Se nella top ten si trovano soprattutto università statunitensi, i nostri atenei riescono comunque a guadagnare delle buone posizioni.

A trainare il settore dell’istruzione italiana è il Politecnico di Milano, che si piazza al 43esimo posto della classifica. Nono tra gli atenei europei.

Rispetto alla classifica dello scorso anno, l’ateneo milanese perde due posizioni (nel 2020 si era classificato al 41esimo posto), ma si conferma la migliore tra le università italiane per la sua capacità di preparare gli studenti alla vita lavorativa.

In particolare, dal ranking QS-Graduate employability emerge che i punti di forza del Politecnico di Milano sono l’indicatore occupazionale e quello di partnership con le imprese, in cui l’università supera il punteggio di 95 su 100.

Al 97esimo posto si piazza l’Alma Mater di Bologna, in calo di 13 posizioni (era 97esima) rispetto allo scorso anno. Segue l’Università La Sapienza di Roma, che si aggiudica una posizione tra il 111esimo e il 120esimo posto.

Subito dietro, il Politecnico di Torino (121-130esimo posto), l’Università Cattolica del Sacro Cuore (posizione tra 141 e 150), l’Università di Padova (161-170), l’Università degli Studi di Milano (in posizione compresa tra 201 e 250), Università di Trento (251-300), Università di Torino (tra il gradino 251 e 300 della classifica) e infine l’Università di Milano Bicocca, la più bassa tra le italiane presenti in graduatoria, tra la posizione 301 e la 500.

Leggi anche: La top 10 delle migliori università del mondo (e le migliori italiane)

Il successo del Politecnico di Milano, nel ponte tra formazione e aziende

Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano, ha espresso la sua soddisfazione per la posizione guadagnata a livello internazionale, ed europeo, dalla sua Università: «Ne andiamo fieri perché la formazione è la nostra prima missione. Il valore e la qualità dei nostri laureati è una condizione necessaria per il nostro ateneo».

Secondo le dichiarazioni rilasciate per il Sole 24 Ore dal presidente della Conferenza dei rettori italiani (Crui), il successo del Politecnico di Milano sarebbe dovuto alla continua ricerca di integrazione tra formazione e professione. L’Università organizza assessment center, career day specializzati, opportunità di incontro tra studenti e attori protagonisti del mondo del lavoro.

Il successo ottenuto, però, non è un punto di arrivo, ma di partenza. Secondo Resta, infatti, ci sono ancora tre punti su cui lavorare per migliorare la posizione dell’Università.

Innanzitutto, superare il grande limite dato dal Covid a un percorso internazionale fatto di collaborazione tra atenei presenti nel mondo. In secondo luogo, il potenziamento del mercato del lavoro attraverso l’imprenditoria giovanile, opportunità data dalla capacità dei laureati di fare impresa. Infine, la necessità di capire quali sono i cambiamenti e le trasformazioni in atto nella società e nel mercato del lavoro. In termini di rivoluzione digitale, ma anche di sostenibilità e tecnologia.

 «Stiamo mettendo su un grandissimo piano in Europa – conclude Resta – e in vista di quel piano dobbiamo chiederci quale sarà il mercato del lavoro che avremo davanti, quali le competenze necessarie e quale il ruolo dell’università. Penso a energia e digitale che sono già nel Dna del nostro ateneo ma anche a una maggiore contaminazione dei saperi».

Le prime 10 classificate

Ma quali sono in assoluto le migliori dieci università del mondo? Secondo la classifica del QS-Graduate employability, la prima classificata è il Massachusetts Institute of Technology (MIT), che ha raggiunto il punteggio perfetto di 100 su 100 sui parametri indicati.

Segue la Stanford University, che si conferma anche per quest’anno al secondo posto. I punteggi migliori sono stati ottenuti in Employer reputation e Alumni outcomes. Al terzo e quarto posto, invece, si piazzano rispettivamente l’Università della California UCLA e l’Università di Sidney.

Harvard si piazza al quinto posto in assoluto, ma riesce a guadagnare il miglior punteggio della classifica in Employer reputation e Graduate Employment Rate. Peggio, solo il 96esimo posto, invece, per l’indicatore di Partnership with employers.

La sesta posizione della classifica viene guadagnata dalla Tsinghua University, la stessa dello scorso anno. In particolare, l’istituto ha ricevuto un punteggio totale di 96,9,  classificandosi quarto per Partnership with employers.

L’Università di Oxford sale nella classifica dal decimo posto del 2020, al settimo. Il parametro che ha ricevuto peggior punteggio, solo 64,5 su 100, è Graduate Employment Rate.

L’ateneo di Melbourne guadagna l’ottava posizione, seguono la Cornell University e, infine, al decimo posto, l’Università di Hong Kong, che ha ricevuto punteggi quasi perfetti in Graduate Employment Rate ma risulta leggermente in calo in Employer reputation.

Leggi anche: Cosa rende Oxford una delle migliori università al mondo?

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La classifica delle migliori Università italiane per trovare lavoro

di Carmen Guarino Tempo di lettura: 4 min
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