Comprano pupazzi e giocattoli. Li usano per realizzare foto provocanti in cui sono seminude. E poi li rivendono a un prezzo dieci volte superiore a qu
Comprano pupazzi e giocattoli. Li usano per realizzare foto provocanti in cui sono seminude. E poi li rivendono a un prezzo dieci volte superiore a quello speso per acquistarli. Le sorelle gemelle Kaplan, originarie del New Jersey hanno trovato un modo davvero originale per fare soldi. La loro storia è raccontata da The Next Shark.
La sessualità trasferita agli oggetti
Il progetto di cui le due sorelle gemelle sono parte si chiama The Boys Toys. Come funziona è davvero semplice capirlo. Le due ragazze comprano pupazzi per bambini, supereroi come Batman o Hulk, oppure personaggi di Star Wars come Chewy e Yoda. Realizzano foto in atteggiamenti ammiccanti con i giocattoli e li rivendono a un prezzo fisso di 333 dollari. Dietro The Boys Toys non c’è la mente di un artista come Matty Mo, celebre per le sue opere provocatorie, come le pile di banconote da mille dollari vendute a $ 5mila sempre via social media:
«Se trasferisci la sessualità a un oggetto, come il giocattolo di un bambino, lo rendi subito desiderabile. Le gemelle Kaplan sono state accusate di vendere la loro sessualità. In realtà, così facendo si prendono gioco di se stesse e dei loro stessi detrattori», racconta Mo.
Le due gemelle artiste
Agli scandali le due sorelle gemelle sono abituate. Tutt’altro che sprovvedute sono due artiste molto quotate che hanno imparato a dipingere fin da bambine, per formarsi nelle migliori scuole d’arte di New York. Boy Toys è solo l’ultima delle loro provocazioni. Le loro opere, perlopiù dipinti ad olio su tela, indagano il tema della sessualità legandolo ai personaggi famosi. Tra i dipinti che hanno suscitato l’attenzione della stampa, quello che ritrae la modella Kim Kardashian in una delle scene del “saxe tape” che l’ha resa famosa in tutto il mondo:
«Siamo affascinate da queste immagini iconiche delle celebrità e del loro sfruttamento da parte dell’industria dei media. Le star capitalizzano la loro fama attraverso i social media e altri canali. I sex tape sono diventati uno dei mezzi per farsi conoscere e ottenere dei vantaggi. E c’è chi come Kim ha saputo farlo nel modo migliore», raccontano a Next Shark.
Non solo Kim Kardashian. Il bacio tra Madonna e Britney Spears, il sex tape di Paris Hilton, sono altri dei loro celebri quadri. Mentre si attendono nuove opere che dovrebbero avere altri protagonisti del mondo dello showbiz come Miley Cyrus e James Franco:
«Troviamo divertente che le persone non credano che alcune celebrità divulghino i loro sex tape di proposito. Se analizziamo i casi di Kim e Paris sono simili nel percorso verso la popolarità, ed è questo che ci affascina. Prima diventano star dei social media, poi viene fuori un loro sex tape, dopo partecipano a un reality show e finiscono per creare delle loro linee di profumo e vestiti», spiegano in un’intervista su Portis Wasp.
Le artiste che inseguono Andy Warhol
Le due gemelle lavorano insieme ai loro progetti. Raccontano come da piccole erano spinte dai loro insegnanti a separarsi, a muoversi in autonomia. Ma poi scoprono di essere l’una la musa dell’altra e che lavorare insieme le agevola nella fase creativa:
«Per noi lavorare insieme è un modo per parlare ad alta voce e avere un dialogo con la parte più intima di noi. Invece di vivere una battaglia interna con noi stesse, ci parliamo e l’una diventa la coscienza dell’altra. Così discutiamo e avvaliamo le nostre scelte», spiegano le due sorelle che hanno come modelli artisti come Andy Warhol, Keith Haring e Basquiat, di cui condividono l’idea che gli artisti stessi devono essere delle celebrità.
Quando l’arte mette la faccia sui social media
«Funziona un po’ come in un sex tape. Anche noi vogliamo fare arte mettendo la nostra immagine in primo piano», spiegano.
Le sorelle Kaplan sostengono che il mondo dei social media ha completamente rivoluzionato l’arte. L’artista non può più nascondersi dietro la sua opera, ma deve diventare lui stesso un personaggio iconico, una celebrità:
«Instagram ha avuto un grande impatto. Se non divulghi il tuo lavoro e la tua storia personale, chi si interesserà poi alla tua arte? Non è più sufficiente postare foto, bisogna includere se stessi all’interno, la tua storia, la tua personalità».
Allo stesso modo, le due artiste attraverso i social media coinvolgono i loro utenti nel processo creativo, “diamo loro la possibilità di sbirciare dal buco della serratura per avere una panoramica completa sulle nostre vite e il nostro mondo”.
Non è porno, ma arte
Le gemelle rispondono alle accuse di chi considera i loro dipinti mera pornografia:
«A volte possiamo offendere chi osserva il dipinto, ma in realtà il nostro intento è prendere in giro le celebrità e lo sfruttamento della loro immagine. Lo scopo non è quello di scandalizzare o offendere, ma di favorire un dialogo, una conversazione. In questo senso la nostra è arte, non pornografia. Sono dipinti sul porno, ma non è porno per la capacità di suscitare emozioni, come l’interesse o il divertimento».
LEGGI ANCHE: Matty Mo, l’artista che vende pile di banconote vere su Instagram per 5mila dollari
COMMENTS