Un piatto di pasta per sentirsi a casa e unire. È, in sintesi, la mission di Miscusi, la catena di ristoranti di pasta nata a Milano, che in pochiss
Un piatto di pasta per sentirsi a casa e unire. È, in sintesi, la mission di Miscusi, la catena di ristoranti di pasta nata a Milano, che in pochissimi anni ha aperto altri 11 punti di ristoro. Ora, l’azienda ha annunciato un nuovo round di finanziamento da 20 milioni di euro, guidato da MIP, fondo di venture capital, con la partecipazione di Kitchen Fund.
Un successo tutto italiano
Miscusi è il format di ristorazione basato sulla pasta creato nel 2017 da Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese. Nel giro di tre anni, i due giovani amici sono riusciti a aprire 11 locali in sei città italiane, conquistando il palato dei consumatori con la loro pasta fresca realizzata con farine di qualità.
In piena ripartenza post-Covid, Miscusi ha annunciato di aver chiuso un nuovo round di investimento del valore di 20 milioni di euro. Un’operazione guidata dal venture capital MIP, con la partecipazione di Kitchen Fund, il fondo americano specializzato in food. È la prima volta che Kitchen Fund decide di investire in Europa e lo fa appoggiando una realtà tutta italiana.
L’aumento di capitale si aggiunge ai 5 milioni di euro raccolti nei primi tre anni di vita della startup. I fondi, fanno sapere gli ideatori del progetto, serviranno per rilanciare l’attività dopo lo stop e le aperture a singhiozzo segnate dalla pandemia. Le nuove risorse serviranno inoltre per far crescere l’attività in Italia e all’estero e lanciare un nuovo progetto di agricoltura rigenerativa.
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La pasta che piace all’ambiente
Il 2021, oltre a essere un anno di ripartenze, sarà per Miscusi il banco di prova di un nuovo progetto di agricoltura rigenerativa. Il brand milanese evolve, quindi, studiando un piatto di pasta realizzato con ingredienti rigenerativi per l’uomo e il pianeta.
L’agricoltura rigenerativa è una particolare tecnica di coltivazione che combina conoscenze antiche a tecniche moderne, per mimare i processi naturali di crescita delle piante, puntando alla rigenerazione del suolo. In questo modo, è possibile ottenere prodotti sani, di qualità, ma che rispettano l’ambiente, senza impoverirne le risorse.
Il nuovo piatto di pasta che Miscusi lancerà sarà quindi un progetto sperimentale, realizzato con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e incentivare una pratica innovativa votata al ripristino e all’arricchimento del terreno.
Il Ceo di Miscusi Alberto Cartasegna ha così commentato l’iniziativa:
«La produzione di cibo dovrà aumentare del 60% nei prossimi 30 anni. Qui risiede la sfida e l’opportunità più grande per combattere il surriscaldamento ed evitare un disastro».
Angelo Moratti, anchor investor di MIP sottolinea il suo appoggio al progetto, parlando della visione innovativa dei suoi ideatori:
«Il mondo è diviso tra quelli che hanno paura del cambiamento e quelli che lo abbracciano e cercano di capirlo. La visione di lungo periodo di Alberto permetterà all’azienda di diventare, attraverso la ristorazione, un movimento globale».
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Storia del successo di una Startup di pasta
Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese, entrambi classe 1989, sono le due menti che stanno dietro l’ideazione di Miscusi.
A 14 anni, Alberto fa consegne a domicilio per una pizzeria, poi, a 28, trascorre un anno a Londra, lavorando nella ristorazione. Una passione che si porta dietro, anche quando, dopo una laurea in Economia alla Bicocca di Milano, una alla Bocconi e un MBA frequentato negli Stati Uniti, a 26 anni torna in Italia per creare la sua startup. Insieme a Filippo Mottolese, che all’epoca ha già all’attivo a Milano un progetto nel retail, realizzano il loro sogno di ristorazione: un piatto con cui puoi sentirti a casa (“Benvenuti a casa” è il messaggio sullo zerbino degli uffici di Miscusi a Milano).
Il progetto ambizioso di Miscusi evolve negli anni, senza abbandonare quella mission.
Nei locali della startup è possibile trovare paste realizzate quotidianamente in diverse trafile e a vista. Il concetto di casa viene ripreso nel processo di realizzazione dei prodotti, che richiama quel sapere antico delle nonne che impastavano farina e acqua, pochissimi ingredienti in grado di unire tutta la famiglia.
Le paste proposte possono essere abbinate ai condimenti tipici della tradizione italiana, personalizzabili con ingredienti particolari quali formaggi, creme, pistacchi.
Miscusi è diventato realtà grazie agli investimenti effettuati da diversi business angel. A 20 mesi dall’apertura, la startup è riuscita a chiudere un importante round di finanziamento di 5 milioni con MIP (Milano Investments Partner). Ora, l’annuncio dell’ulteriore finanziamento di 20 milioni.
La ripartenza dopo la pandemia
«‘La pasta unisce’ è sempre stato uno dei nostri motti, ma il Covid ci ha obbligato a dividerci. Un boccone amaro, una digestione molto faticosa. Abbiamo reagito concentrandoci sul futuro», affermano gli ideatori del progetto.
In effetti, il 2020 è stato un anno estremamente complesso per la ristorazione e non solo. Miscusi ha cercato di rispondere all’emergenza, con diverse iniziative di solidarietà, lavorando tanto, dietro le quinte, e offrendo pasti a ospedali, associazioni e persone sole.
Durante il periodo della pandemia, la Startup ha continuato a ricevere l’appoggio di investitori e azionisti, e ora è pronta a ripartire. Cartasegna racconta:
«I nostri stakeholder, shareholder inclusi, condividono e supportano la nostra missione, lo hanno sempre fatto e non hanno smesso di crederci nonostante un anno così complicato: grazie. Siamo rimasti in silenzio, abbiamo lavorato tanto, forse come mai prima, ora siamo pronti a riaprire le nostre porte e accogliervi per sederci a tavola e condividere un viaggio fantastico che ha bisogno di tutti noi, uniti per un futuro felice».
Nel frattempo, è prevista l’apertura di due nuovi locali a Padova e a Milano e dei primi punti di ristorazione in Europa forse già nel 2021.
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