Scrivi una lettera al tuo futuro sé: ecco come ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi

Scrivi una lettera al tuo futuro sé: ecco come ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi

Come sarai tra tre o cinque anni? Quali risultati avrai raggiunto al lavoro? Come sarà la tua vita privata? L’importanza di avere una visione chiara del proprio futuro è la chiave per raggiungere i nostri obiettivi.

“L’auto-valutazione è uno strumento potente per gli impiegati”, questo scrive in un articolo interessante Julie Meyer, direttrice per l’acquisizione

L’auto-valutazione è uno strumento potente per gli impiegati”, questo scrive in un articolo interessante Julie Meyer, direttrice per l’acquisizione di talenti di West Monroe Partners, azienda che sperimenta da diversi anni la tecnica della “auto-scrittura”.

Come racconta Meyer, l’idea è nata da una collaborazione con Jan Torrisi-Mokwa, autrice del libro Building Career Equity, per migliorare la gestione delle prestazioni dei lavoratori di West Monroe e aiutarli a sviluppare le loro carriere.

Per “Career equity”, Torrisi-Mokwa intende una serie di strumenti e strategie per spingere le persone a restare galvanizzate sul lavoro e a ottenere successo, sia nella carriera che nella vita privata.

Tra gli strumenti utilizzati, tra i più interessanti e utili c’è la lettera al proprio sé del futuro, “che ha avuto un potente effetto sui nostri impiegati, nell’accelerazione della loro crescita sia professionale che personale”, spiega Meyer.

Scopriamo come funziona e anche come l’ha adottata uno psicologo di fama mondiale come Jordan B. Peterson.

Caro me stesso ti scrivo

L’idea alla base di questo strumento è che per ottenere i risultati che desideriamo, “dobbiamo avere una visione chiara di come ci appare il successo”, spiega Meyer. Articolare questa visione in una lettera, ci aiuta infatti a prendere delle decisioni concrete in quella direzione, raggiungendo i nostri obiettivi prioritari.

La lettera sui tre anni è il modo in cui incoraggiamo le persone a esprimere tale visione”, spiega Meyer.

Funziona così. La missiva è scritta tutta al presente, come se tutto quello che riproponiamo si fosse già verificato. Gli impiegati sono invitati a descrivere la propria visione del futuro, da qui a tre anni, sia per la propria carriera, definendo quindi il proprio ruolo in azienda alla fine del percorso, sia per le proprie storie personali.

«Sono innumerevoli gli esempi – spiega Meyer – che mostrano come scrivere una lettera al proprio futuro sé ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi e a fare scelte migliori».

Un passo importante per la realizzazione della lettera è la condivisione con gli altri. Che può verificarsi in diversi modi, a seconda delle inclinazioni del dipendente. Tutti sono incoraggiati a condividerla con il proprio career advisor, un collega della stessa azienda, che è stato incaricato specificatamente di aiutare le altre persone a migliorare la propria carriera.

La missiva può essere poi discussa nelle sessioni di revisione annuale che l’azienda tiene regolarmente, così come per definire i propri livelli di prestazione futuri.

Non è detto però che la lettera debba necessariamente includere il proprio ruolo in azienda. Gli impiegati sono infatti lasciati liberi di esprimersi: se il loro desiderio è di lasciare l’azienda e aprire per esempio una propria attività, spiega Meyer, “siamo pronti ad affrontare questo tipo di discussioni e aiutare le persone a prepararsi per il successo”.

Una terza possibilità di condivisione della lettera è più personale: familiari, amici, mentori o altri colleghi con cui si è stretto un rapporto più profondo possono essere invitati alla lettura, in modo da poter influenzare positivamente i risultati attesi.

Gli autori delle missive sono infine invitati a un regolare processo di revisione degli obiettivi: ogni X mesi, sono spinti a rileggere ciò che hanno scritto per capire a che punto sono. La lettera può inoltre essere aggiornata nel tempo, magari dopo un importante cambiamento avvenuto nella propria vita.

Meyer spiega infine che è molto importante avere un approccio olistico alla propria vita, senza voler separare necessariamente carriera e affetti privati:

«Sappiamo infatti che i nostri impiegati saranno più felici e motivati se possono trovare il tempo di fare qualcosa che li ricarichi, una volta fuori dall’ufficio».

Il percorso di Self Authoring di Jordan B. Peterson

Anche Jordan B. Peterson ha fatto del cosiddetto Self Authoring uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi dei suoi pazienti. Peterson è un famoso psicologo dell’Università di Toronto, podcaster e youtuber di successo, autore del volume best-seller 12 Regole per la Vita: Un antidoto al caos, che nel 2018 è stato il saggio più letto in diversi Paesi al mondo (dagli Stati Uniti al Regno Unito, dalla Nuova Zelanda al Brasile), tradotto in circa 50 lingue diverse.

In un’intervista, Peterson racconta quando nella sua attività si è occupato dei dipendenti di aziende che avevano delle performance non eccellenti. Le aziende, per cui era consulente, gli hanno quindi chiesto come avrebbero potuto migliorarle. Lo psicologo ha suggerito la creazione di un programma di Future Authoring, che potremmo in qualche modo tradurre come “autore del proprio futuro”: si tratta di scrivere riguardo alla propria vita e a come migliorarla.

«Il programma – ha spiegato Peterson – aiuta le persone a scrivere un piano per la propria vita, facendole porre l’attenzione su diverse dimensioni: salute, fisica e mentale; utilizzo di sostanze (droghe e alcol); i propri desideri da tre a cinque anni negli ambiti delle relazioni interpersonali, della famiglia, della carriera, dell’istruzione e così via. Un lavoro che ti porta a chiederti: come potrebbe essere la tua vita, tra tre o cinque anni, se ti occupassi di te stesso come se ti stessi occupando di qualcun altro?».

Visto il successo dello strumento, il programma è stato poi reso disponibile online (è in inglese, ndr) per l’acquisto, con il titolo di Self Authoring. Il piano consiste in realtà di tre passaggi specifici, che si riferiscono a tre diverse fasi della vita di una persona, su cui scrivere quasi un vero e proprio romanzo.

La prima parte, Past Authoring Program, è riferita al passato e aiuta i partecipanti a ricordare, articolare e analizzare le esperienze più importanti della propria vita, positive e negative.

La seconda, Present Authoring Program, con riferimento al presente, è ulteriormente suddivisa in due moduli: capire e correggere i propri errori; capire e sviluppare le proprie virtù. Infine, come nel caso della West Monroe Partners, c’è una parte dedicata al futuro, il Future Authoring Program, che aiuta i partecipanti a creare una visione tra i tre e i cinque anni sulla propria vita, affinché sia significativa, salutare e produttiva. Questa parte prevede anche lo sviluppo di un piano dettagliato per raggiungere gli obiettivi prefissati.

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Scrivi una lettera al tuo futuro sé: ecco come ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 4 min
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