Viviamo in un mondo sempre più connesso: in ogni momento, è possibile contattare chiunque viva a qualsiasi latitudine del globo. Eppure, si tratta d
Viviamo in un mondo sempre più connesso: in ogni momento, è possibile contattare chiunque viva a qualsiasi latitudine del globo. Eppure, si tratta di un mondo in cui le interazioni sociali vissute in presenza sono diminuite drasticamente. E non solo a causa della pandemia.
I dispositivi tecnologici, e l’utilizzo dei social, hanno portato le persone a cercare di meno il contatto umano dal vivo, preferendo quello digitale.
Ma quanto incide questa tendenza sulla salute mentale degli adolescenti?
L’adolescenza è una tappa della crescita molto delicata. Una fase di transizione dall’infanzia all’età adulta, fatta di cambiamenti nella mente, nel corpo e nel modo di vivere le relazioni. La fragilità dei ragazzi, confusi da tutti questi cambiamenti, potrebbe risentire dell’uso eccessivo e incontrollato dei social.
Yamila Lezcano, LMHC, consulente di salute mentale in uno studio privato in Florida, e ricercatrice di psicologia e istruzione presso l’Università di Albizu, ha cercato di fornire una risposta a questa domanda in un suo articolo per Psychology Today. Ecco cosa è emerso.
Social Media e sviluppo sociale. Studi scientifici a confronto
L’adolescenza è il periodo in cui i ragazzi si preparano all’indipendenza dell’età adulta. I gusti personali e le relazioni con gli altri iniziano a prendere forma. In questa fase di interazione con il mondo esterno, apprendono come risolvere i conflitti con i coetanei, esplorano la propria interiorità, cercando di comprendere qual è il loro posto nel mondo e chi vogliono diventare. Anche agli occhi degli altri. Si tratta di una fase fortemente condizionata dal contesto storico nel quale sono inseriti.
Millennial e Generazione Z sono le generazioni che hanno vissuto in pieno l’irruzione dei social nella propria vita. Di ricerche su quanto i social media abbiano influenzato lo sviluppo emotivo dei ragazzi, la letteratura scientifica ne è piena.
Tra questi, per esempio, c’è lo studio condotto da un team della San Diego State University. Nel lavoro, gli esperti hanno evidenziato come gli studenti che hanno fatto il loro ingresso al college nel 2016 abbiano trascorso un’ora in meno in interazioni sociali in presenza (per esempio partecipando a feste, riunendosi per vedere film o semplicemente andando in auto insieme), rispetto agli studenti della fine degli anni ‘80. Un calo attribuibile all’utilizzo dei social media. Lo stesso studio ha evidenziato anche che gli adolescenti che trascorrono più tempo sui social registrano livelli più elevati di solitudine.
Allo stesso modo, un rapporto sui media del 2018 ha rivelato che l’81% degli adolescenti usa i social media. Più di un terzo di loro vi accede più volte in un’ora. Numeri che negli ultimi anni sono aumentati grazie a una sempre maggiore disponibilità degli strumenti tecnologici.
Ansia e depressione: i risvolti negativi dell’abuso dei social
Le ricerche condotte sugli effetti che i social hanno sugli adolescenti ha indicato come questi influenzino davvero la salute mentale dei giovani. Un sondaggio condotto nel 2018 su un gruppo di alunni di terza media ha evidenziato che chi trascorreva dieci ore o più a settimana sui social presentava il 56% di probabilità in più di essere infelice, rispetto a chi ci passava meno tempo. Con livelli di ansia più alti.
Un altro sondaggio ha invece evidenziato che più di un adolescente su dieci ha riferito di essere vittima di cyberbullismo. E parte dei ragazzi usa i social per trovare punti di riferimento da cui prendere spunto per l’abbigliamento e il modo di essere.
Per quanto i social presentino quindi dei vantaggi, come una connessione senza limiti e maggiore accesso alle informazioni, ci sono degli innegabili aspetti negativi di cui tener conto.
Così, secondo alcune ricerche, comunicare tramite Facebook può avere effetti negativi per il benessere soggettivo, minacciando gli stati affettivi degli utenti e aumentando il senso di invidia.
Gli adolescenti che ne fanno abuso, poi, potrebbero correre il rischio di sviluppare tendenze narcisistiche, con una maggiore inclinazione all’ansia e alla depressione. Infine, l’esposizione alle immagini pubblicate dagli influencer, potrebbe alimentare confronti sociali negativi, con una percezione della vita alterata, fatta solo di attimi glamour ed eccitanti.
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La fragilità degli influencer
E se gli adolescenti stessi diventano “oggetto” di interesse degli altri utenti, trasformandosi in Influencer? I rischi sembrano aumentare, esponendo gli influencer più giovani a una pericolosa fragilità emotiva.
Il successo delle persone sui social è velocissimo e mutevole. Ingaggiati dai brand per promuovere prodotti e servizi, i giovani sono spinti a pubblicare sempre più contenuti. Tuttavia, molti ragazzi potrebbero non essere pronti a questa notorietà improvvisa. Il rischio è di passare rapidamente dal successo, al declino, attirando critiche e commenti negativi. Un percorso vorticoso che potrebbe portare a un senso di sfiducia e isolamento, con risvolti negativi sulla loro salute mentale.
Possibilità che diventa ancora più rischiosa nel momento in cui gli influencer si trovano nella delicata fase dell’adolescenza, dove il rifiuto degli altri viene percepito in maniera ancora più intima.
FOMO: la paura di restare fuori
La condivisione continua della propria vita può avere un forte impatto sulle amicizie, sulle relazioni con la famiglia e gli interessi amorosi dei ragazzi.
L’esserci a tutti i costi genera la FOMO (Fear of Missing Out), la paura di restare esclusi dagli eventi sociali.
Nelle generazioni precedenti, che vivevano senza social, non partecipare a degli eventi con altre persone aveva degli effetti meno dannosi sulla salute mentale degli adolescenti. Anche perché il numero di persone coinvolte era decisamente inferiore. Il macrocosmo dei social ha l’effetto di amplificare questa paura, aprendo le porte a un pubblico decisamente più ampio, scatenando opinioni e commenti negativi che non hanno alcun filtro.
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Il giusto è sempre nel mezzo
Se da una parte è vero che l’uso dei social media può avere un impatto negativo sulla vita emotiva e la salute mentale degli adolescenti, dall’altro, però, ha anche dei risvolti positivi. Sui social, i ragazzi possono trovare una comunità online che li accoglie, dandogli la possibilità di relazionarsi liberamente a chiunque essi vogliano. Un’opportunità per sostenere il loro livello di fiducia e ridurre la solitudine. Ancora, i social possono essere uno stimolo nel condividere i propri talenti artistici con il mondo.
Come per ogni cosa della vita, il giusto sta nel mezzo. Trovare un equilibrio è fondamentale soprattutto per gli adolescenti. Come si fa?
Ogni caso è a sé, ma secondo l’autrice dell’articolo è possibile riuscirci concedendo un accesso limitato e adeguato all’uso dei social media, sia in termini di tempo che di contenuti.
I social non scompariranno da un giorno all’altro e la soluzione non può essere proibirne completamente l’uso. Bisogna invece che i genitori e gli educatori ne parlino con bambini e adolescenti, insegnando loro il comportamento appropriato da tenere durante le interazioni online e i potenziali effetti positivi e negativi. Solo la conoscenza può mitigare gli effetti negativi di questo strumento potentissimo.
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