Startup: i Venture Capitalist investono sempre di più nel beauty

Startup: i Venture Capitalist investono sempre di più nel beauty

Cresce il fatturato e l’interesse degli investitori nel settore della bellezza: sempre più startup attirano l’attenzione, e i fondi, dei venture capitalist

Nell’ultimo anno, il Covid ha giocato un ruolo chiave, nel bene e nel male, sull’andamento di vari settori merceologici. Mentre molti hanno risentit

Nell’ultimo anno, il Covid ha giocato un ruolo chiave, nel bene e nel male, sull’andamento di vari settori merceologici. Mentre molti hanno risentito delle varie chiusure dettate dalle normative anti-contagio, altre realtà hanno visto un’impennata delle vendite, soprattutto online, dei prodotti e/o servizi offerti.

Tra i settori che sicuramente hanno in qualche modo beneficiato della pandemia rientra anche il mercato del beauty. Nell’ultimo anno, infatti, il tempo trascorso a casa ha portato le persone a spendere più tempo per la cura di se stesse, investendo nel consumo di prodotti di bellezza e benessere.

Mentre, dunque, la pandemia ha influito negativamente sulla vendita di cosmetici colorati, come ombretti, fard e rossetti, perché le persone non uscivano e, quindi, non socializzavano, non è stato così per i prodotti per la cura della pelle, dei capelli e del benessere. E quando i negozi hanno chiuso a causa delle restrizioni, i consumatori si sono riversati su internet, aumentando a dismisura gli acquisti online.

Così, le aziende sono cresciute e, di conseguenza, gli interessi degli investitori per il settore.

Un settore snobbato

Ma quello del beauty non è sempre stato un settore “appetibile” per i venture capitalist. La bellezza, che costituisce una categoria di beni di consumo confezionati, non si adatta perfettamente al classico profilo di investimento di rischio.

I venture capitalist che cercano ritorni maggiori in periodi di tempo più rapidi, hanno quindi sempre guardato al settore con scetticismo. Non conoscendo bene il mercato, inoltre, hanno sempre adottato un approccio attendista, prima di puntare realmente sulle aziende.

Eppure, oggi, gli investitori stanno facendo confluire i loro soldi, e il loro interesse, nel settore del beauty. E questo è avvenuto per una serie di ragioni.

Innanzitutto, perché nell’ultimo anno l’attività di M&A (Mergers and Acquisitions) ha mostrato chiari segnali di ripresa, con aziende che generano fatturati considerevoli.

Allo stesso tempo, la pandemia ha generato un aumento di vendite per i marchi direct-to-consumer, aumentando la loro valutazione.

Come afferma Caitlin Strandberg, partner della società di venture capital Lerer Hippeau che ha investito nell’azienda di prodotti per la cura della pelle Topicals e nel marchio di benessere Cure Hydration, “si stanno guadagnando molti soldi nella categoria, con aziende che hanno raggiunto valutazioni miliardarie. Ci sono molti più finanziamenti, c’è molta più attività di fusione e acquisizione, gli investimenti sembrano più che mai ritorni di rischio”.

La crescita del mercato del beauty

E in effetti, il settore non è mai stato più florido di così.

Secondi i dati di Crunchbase, le startup del settore beauty e cosmesi quest’anno hanno raccolto circa 1,9 miliardi di dollari in finanziamenti e chiuso più di 150 round di investimento.

Quest’anno potrebbe essere raggiunta e superata la quota record di 2,1 miliardi raccolti in operazioni portate avanti da venture capitalist e i circa 250 round di finanziamento conclusi in tutto il 2020. Numeri importanti, soprattutto se paragonati a quelli del 2016, in cui le aziende di settore avevano raccolto meno di 780 milioni in 278 round di finanziamento.

Questo succede anche perché gli investitori ora hanno più familiarità con i modelli direct-to-consumer, i mercati e il social commerce che sono propri del beauty. Quindi, sono anche più propensi a immettere capitali nelle startup che trattano prodotti di bellezza.

La categoria offre oggi anche più soluzioni: oltre alla cura dei capelli, della pelle e al makeup, il settore si è ingrandito inglobando prodotti per il benessere sessuale.

I marchi indipendenti possono svincolarsi dalle partnership per la vendita al dettaglio, rivolgendosi direttamente al consumatore. Così, ogni giorno, sono sempre di più le nuove aziende che nascono e cercano capitali.

E laddove c’è bisogno di capitale, lì risiede anche l’interesse degli investitori.

Exit e acquisizioni: il crescente valore dei nuovi marchi

Ma secondo Caitlin Strandberg, anche le attività di exit e acquisizione hanno avuto un ruolo nell’accendere l’interesse degli investitori verso l’industria di bellezza.

Kylie Cosmetics di Kylie Jenner e KKW Beauty di Kim Kardashian, entrambi marchi di bellezza nativi digitali, per esempio, sono stati acquisiti dal gigante dei cosmetici Coty per diverse centinaia di milioni di dollari.

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Estee Lauder ha sborsato $ 1.7 miliardi di dollari per la linea di bellezza coreana Have & Be Co Ltd.

La crescente attenzione degli investitori si traduce anche nella quantità di denaro raccolta nel 2021. La media di fondi raccolta dalle startup nelle categorie di bellezza e cosmesi nei vari round di finanziamento, dal 2016 al 2020, si è aggirata intorno a 1-1,4 milioni di dollari. La quota è aumentata fino ad arrivare a una media di 3,2 milioni di dollari nel 2021.

La quota maggiore mai ottenuta da una società del settore beauty in un round di finanziamento di serie A di venture capitalist è di 20 milioni di dollari ed è stata registrata a settembre di quest’anno.

Ma i rendimenti nel settore Beauty continuano a essere lontano rispetto alla media degli investimenti di rischio. I grandi ritorni si possono ottenere solamente se si sceglie “il cavallo giusto su cui puntare”. Non si tratta di un mercato che cresce sempre e comunque. Secondo gli esperti, infatti, ora che la pandemia ha iniziato a rallentare la sua presa sulla società, il mercato del make up riprenderà a crescere e ci si aspetta che le varie aziende di cosmetici inizino nuovamente la loro ricerca di capitali.

Se si guarda all’industria della bellezza nel suo complesso, i cosmetici per make up costituiscono una fetta importante del settore. Sarà quindi interessante vedere cosa succederà nei mesi in avanti.

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Startup: i Venture Capitalist investono sempre di più nel beauty

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 4 min
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