Nei giorni scorsi, è stato pubblicato il Global Startup Ecosystem Report (GSER) del 2021, il report globale di Startup Genome e Global Entrepreneurs
Nei giorni scorsi, è stato pubblicato il Global Startup Ecosystem Report (GSER) del 2021, il report globale di Startup Genome e Global Entrepreneurship Network (GEN) che mostra l’andamento di crescita delle varie industrie nel mondo.
Secondo i dati raccolti per questo nuovo anno, le quattro industrie che più di tutte si sono rivelate in rapida crescita sono: blockchain, manifattura avanzata e robotica, intelligenza artificiale e big data e agtech e new food. In particolare, i settori che hanno maggiormente stupito per la loro inarrestabile scalata sono stati Robotica e Blockchain.
Scopriamo più da vicino i risultati del Report.
Più forti della pandemia
Il GSER è tra le indagini più attendibili sullo stato globale dell’imprenditorialità. Realizzato da Startup Genome, società di ricerca e consulenza sulle politiche di innovazione, e Global Entrepreneurship Network, una piattaforma di iniziative e programmi progettati per aiutare la creazione di un ecosistema imprenditoriale globale, il rapporto analizza i luoghi in cui le startup nella loro fase di avvio hanno le migliori possibilità di ottenere successo a livello globale.
Per avere un quadro più completo possibile, l’analisi si estende a 280 ecosistemi di innovazione e oltre 3 milioni di aziende.
Dal report di quest’anno emerge subito un dato incoraggiante. Al contrario di quanto gli analisti avevano prospettato, infatti, l’ecosistema ha reagito bene al periodo della pandemia, mostrando settori in netta accelerazione.
Nel report 2020, infatti, il quadro appariva preoccupante. La sensazione generale era che la pandemia avrebbe potuto bloccare la crescita a livello generalizzato. Del resto, la domanda era crollata, le aziende avevano iniziato a effettuare tagli sul personale e molte realtà erano fallite.
I dati del nuovo report 2021, invece, sembra abbiano felicemente stupito JF Gauthier, founder e Ceo di Startup Genome, mostrando un potenziale delle startup pressoché immutato, anzi in alcuni casi in accelerazione.
I settori che corrono di più
I dati, relativi alla seconda metà del 2020 e alla prima del 2021, mostrano come la pandemia abbia allentato la presa soprattutto in Silicon Valley.
Rispetto all’anno precedente, i finanziamenti di venture sono aumentati del 95%, raggiungendo un ammontare di 288 miliardi di dollari (a fronte dei 148 miliardi dello stesso periodo del 2020).
Le startup hanno potuto beneficiare di nuovi canali di investimento, come per esempio il crowdfunding. Non sono mancati, poi, gli unicorni: ad agosto più di 800 startup di tutto il mondo avevano evaluation superiori al miliardo di dollari. Tra ottobre 2020 e giugno 2021, il loro numero è cresciuto del 43%. In testa le aziende statunitensi, ma buoni risultati sono stati ottenuti anche in Cina, India, Regno Unito, Israele, Germania e Francia.
Per tracciare al meglio la crescita dei diversi settori, il rapporto ha monitorato i vari accordi di finanziamento ottenuti dalle startup.
Secondo i dati, il settore che ha registrato la crescita più veloce di tutti è il deep tech, formato da advanced manufacturing, robotics, blockchain, agtech e new food, artificial intelligence e big data. Insieme, queste aree hanno rappresentato circa il 30% del capitale investito in tecnologia dal 2015.
In particolare, Agtech e new food hanno registrato un aumento del 128% negli accordi in fase iniziale. La crescita più consistente del gruppo. La Blockchain si è piazzata al secondo posto, con un aumento registrato del 121%.
Anche il fintech ha ottenuto un’ottima crescita negli ultimi 5 anni. In particolare, nell’ultimo periodo ha mostrato una rimonta importante nell’acquisizione di finanziamenti di serie A, con nuovi investimenti e innovazione.
Artificial intelligence, big data, advanced manufacturing e robotics stanno vivendo un ottimo periodo di crescita, misurata anche in base al numero di eventi di raccolta fondi e di exit e alla quantità totale di investimenti ricevuti.
Ottime notizie, quindi, per chi è intenzionato a investire nel settore.
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In testa la Silicon Valley
Il rapporto ha indagato anche 280 aree geografiche, denominate “ecosistemi di innovazione imprenditoriale”, dove le startup hanno potenzialmente più chances di crescere.
Come prevedibile, la ricerca ha evidenziato che la Silicon Valley è ancora in cima alla lista dei luoghi più promettenti. La regione si è infatti classificata al primo posto per “performance success factor”, ovvero una serie di metriche che valutano i finanziamenti, le exit e altre valutazioni sulle startup presenti nell’ecosistema.
La Silicon Valley si è confermata prima anche in “Funding Success”, metrica che misura il numero e il livello di esperienza degli investitori in un determinato luogo, oltre alla disponibilità di finanziamenti nella fase iniziale.
Il Nord America si piazza in testa al numero di finanziamenti globali, rappresentando il 50% dei primi 30 ecosistemi della lista. Silicon Valley, New York City, Boston e Los Angeles, insieme, costituiscono il 70% del valore dell’ecosistema del Nord America.
Accanto a questi grandi nomi si piazzano anche aree più piccole: Dallas e Houston hanno infatti avuto il loro primo unicorno nel 2020. In via di crescita anche i dati relativi a Miami e Detroit.
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La situazione in Europa
Anche in Europa si è assistito a una graduale crescita dell’ecosistema dell’innovazione imprenditoriale, in periodo di pandemia.
In particolare, hanno giocato un ruolo importante le nuove normative dettate dall’emergenza sanitaria. Come il Future Fund, creato nel Regno Unito per sostenere le aziende attraverso la pandemia, intervento che avrebbe sostenuto l’11% degli equity deal del Paese.
Un Future Fund è stato avviato anche dalla Germania, che ha lanciato a marzo un fondo azionario da 12 miliardi di dollari, per sostenere le aziende tech innovative nella loro scaleup.
Interventi di sostegno si sono avuti un po’ in tutto il continente Europeo che, secondo il Global Startup Ecosystem Report di quest’anno, ha creato un valore medio di 6,3 miliardi di dollari.
Berlino, in particolare, è l’ecosistema che ha mostrato più di tutti una crescita promettente rispetto agli anni precedenti.
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