È la televisione lo zoccolo duro dei ricavi della NFL, la più grande lega professionistica al mondo per fan e guadagni. Per fare un confronto, la Prem
È la televisione lo zoccolo duro dei ricavi della NFL, la più grande lega professionistica al mondo per fan e guadagni. Per fare un confronto, la Premier League che domina il calcio mondiale come introiti, ha solo metà delle revenue del campionato di football americano. Ma come ha fatto a diventare un fenomeno così importante a livello planetario? Lo spiega un’analisi del sito Investopedia, dal quale estraiamo alcuni passaggi significativi.
Come in 40 anni la NFL arriva a dominare il mondo
La NFL è oggi la lega sportiva più famosa nella storia. Pensiamo all’eco mediatica che ogni anno ottiene il Super Bowl, la finale del campionato, vista da una media di 120 milioni di spettatori, solo negli Stati Uniti. Ma la storia della NFL si è scritta soprattutto nell’ultimo decennio. Dal 1960 al 1990, il campionato americano non aveva infatti rivestito l’importanza che ha oggi. Quello che è cambiato negli ultimi decenni è stata l’adozione di una strategia di marketing molto aggressiva, capace di catturare nuovi spettatori, trasformare i fan casuali in fan consapevoli e i seguaci in ossessionati. Durante la stagione la NFL riesce a catturare quasi 70 mila fan per ogni singola partita e solo una parte minima di questi partecipa in prima persona agli eventi. Il 90% degli appassionati al campionato non ha mai messo piede in uno stadio, ma ha preferito guardare le partite comodamente dalla tv di casa.
È la tv che ha contribuito ai risultati della NFL
Oggi la NFL è un’impresa capace di generare 13,3 miliardi di dollari di revenue (dati del 2015). Ognuno dei 32 team che ne sono parte hanno introiti annuali di circa 300 milioni. Risultati che sono perlopiù raggiunti grazie alle tv e ai ricavi pubblicitari che queste garantiscono: quasi i 2/3 dei proventi della NFL arrivano proprio dal comparto televisivo. La NFL ogni anno rinegozia i suoi contratti con le più grandi emittenti americane (NBC, CBS, FOX e ABC).
Come spiega Investopedia i margini di crescita sono ancora tanti. Quest’anno, rispetto allo scorso, circa 2,5 milioni di americani non hanno visto il SuperBowl. In totale, mancano all’appello 200 milioni di persone: l’obiettivo è di conquistarne una fetta consistente.
Per riuscirci, la lega ha affinato negli anni un piano semplice, ma efficace: rendere il “prodotto” facile da consumare. Ecco perché ha spalmato le partite durante tutto l’arco della settimana. Per 50 anni, i match si sono disputati esclusivamente di domenica. Negli anni ’70, è nato il Monday Night Football, le partite al lunedì, diventate un evento cult per gran parte degli americani.
Qualche decennio dopo, i dirigenti del campionato si sono detti: “Ci sono 6 giorni a settimana in cui la televisione nazionale non trasmette il football durante il prime-time: un vero e proprio deserto da conquistare”. Ecco perché oggi la NFL trasmette i suoi spettacoli anche la domenica e il giovedì. Eppure, il mercato non sembra ancora saturo. Per fornire qualche numero le partite trasmesse dalla CBS del giovedì hanno 16 milioni di spettatori in media, 13 milioni su EPSN e 21 milioni su NBC (dati del 2014).
Roger Goodell, l’uomo della svolta
I proprietari delle squadre sono perlopiù miliardari che hanno ereditato di solito il team dai loro genitori. Una legge della lega impedisce ad aziende di avere quote di partecipazione all’interno dei team. Il personaggio oggi di maggior spicco all’interno del movimento è Roger Godell che, malgrado le critiche che riceve dalla stampa americana, ha dimostrato finora di sapere fare bene il suo mestiere. Godell è il “League commissioner”, colui che deve fare gli interessi dei proprietari della lega. In questa veste ha saputo ottenere tantissimi risultati: prima che sedesse sulla poltrona i ricavi della lega toccavano i 6,5 miliardi l’anno. Sotto la sua presidenza, ha saputo raddoppiare le revenue di circa il 50% rispetto al 2010. Come riconosce Forbes, Goodell si è ampiamente guadagnato i 34 milioni di dollari del suo stipendio. E i piani di Goodell sono ancora più ambiziosi. Vuole toccare i 25 miliardi di revenue entro il 2027.
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