Una storia efficace è anche ‘breve’: 5 consigli per uno storytelling d’impatto

Una storia efficace è anche ‘breve’: 5 consigli per uno storytelling d’impatto

Una delle prime tecniche che ogni narratore deve imparare per diventare bravo è la sintesi. Questo non vuol dire che i romanzi lunghi siano necessaria

Una delle prime tecniche che ogni narratore deve imparare per diventare bravo è la sintesi. Questo non vuol dire che i romanzi lunghi siano necessariamente scritti male o brutti, tutt’altro. Lungi da me criticare capolavori come Anna Karenina, Moby Dick o Il Signore degli Anelli. La sintesi è un concetto diverso da quello di brevità. La sintesi è la capacità di fissare gli elementi essenziali di una storia, eliminando tutte le componenti inutili, che la appesantiscono. Molto spesso da questo si distingue una grande storia da un romanzo mediocre: dalla capacità di ricondurre tutto all’essenziale.

Forse possiamo capire meglio il concetto con una storiella.

Il giorno peggiore

Sto vivendo il mio giorno peggiore in assoluto”, disse la mia amica mentre si lasciava cadere, sospirando, sulla sedia di fronte a me. Avevamo appuntamento in un ristorante, un posto carino dove in genere passiamo per un drink dopo il lavoro e un aperitivo.

Oh no! Che è successo?”, le ho chiesto, dando l’avvio a una lunga e tediosa serie di lamentele sulla sua terribile giornata.

È cominciato tutto questa mattina”, cominciò. “Non ho sentito la sveglia. In genere mi alzo alle 6:30, ma oggi non mi sono alzata dal letto prima delle 7. No, forse erano addirittura le 7:10. Ora che ci penso, però, dovevano essere di sicuro almeno le 7:15, perché ricordo di aver pensato, ‘Quanto è tardi!’. Per essere sicuri, diciamo che sono uscita dal letto alle 7:20…”.

Sospirai anch’io, profondamente. E mi preparai a sopportare almeno altri 5 minuti di dettagli sconclusionati.

La storiella è raccontata da Kat Boogaard, scrittrice freelance e autrice di articoli su carriera, crescita personale e sulla vita da liberi professionisti. Ha scritto per Time, Inc.com e FastCompany. È una professionista di storytelling. E ha riportato questa storia proprio per far capire i danni di chi racconta vaneggiando senza fine.

Per evitare di diventare dei narratori di questo tipo, Kat ha elencato una lista di 5 consigli per raccontare una storia interessante e avvincente.

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1. Catturali dall’inizio

La prima qualità di una storia interessante risiede nell’attacco, nell’incipit se vogliamo. Questo vale sia per un discorso che per un racconto scritto. Bisogna trovare un’introduzione accattivante, senza usare cliché (C’era una volta…). Le tattiche di Boogaard sono due: shoccare o intrigare l’audience.

E fa l’esempio di un colloquio. A una domanda sull’ostacolo maggiore superato in una precedente esperienza lavorativa, un candidato può rispondere in due modi. La strada classica è ripetere la domanda nella risposta “L’ostacolo maggiore che ho superato è stato bla bla bla…”. Poco coinvolgente. Immaginare un’introduzione a effetto è molto più avvincente: “Un giorno, abbiamo dovuto affrontare un enorme problema con i nostri server: all’improvviso, tutti i nostri file erano stati cancellati. Era accaduto tutto così in fretta che…”.

Questo tipo di approccio dà l’opportunità di rispondere immediatamente alla domanda, senza perdersi in dettagli insignificanti. Soprattutto, però, terrà l’ascoltatore attento e ricettivo. (Kat usa il termine hooked, da uncino, rampino: hook). Con un attacco del genere, l’ascoltatore si chiederà: com’è successo? Perché è successo? Cosa è accaduto poi?

2. L’importanza dell’arco

Un chiaro arco narrativo ha un’introduzione, uno svolgimento, che in genere contiene un conflitto, e una conclusione, dove il conflitto viene risolto a favore di uno o più personaggi. Chi non ha un arco narrativo chiaro, lascerà la propria audience a chiedersi: e quindi? Audience che probabilmente andrà via con la sensazione di aver sprecato minuti preziosi della propria vita. Se vuoi raccontare un aneddoto, assicurati che la tua storia abbia tutte le 3 fasi: inizio, sviluppo e fine. Può sembrare estremamente semplice, ma in realtà non è così: quante volte abbiamo cominciato a raccontare una storia e ci siamo persi oppure ci siamo resi conto che non aveva alcuna conclusione accattivante?

3. Sii entusiasta di ciò che racconti

Se racconti qualcosa di te stesso, di un’azienda o di un prodotto, assicurati che la storia sia importante anche per te. Devi essere entusiasta di ciò che racconti. La storia deve essere significativa per la tua vita. Prepararsi una serie di aneddoti da sparare via come cartucce all’occorrenza va bene. Ma assicurati di non sembrare una macchina mentre racconti. Non c’è niente di peggio di una bella storia raccontata senza passione. Questo compito può risultare più semplice se si fa storytelling scritto. Pensa anche alle potenzialità del video: pochi secondi, una bella musica emozionale, animazioni. Raramente si sbaglia!

4. Usa sempre il tempo presente

Ecco un piccolo trucco da scrittore che puoi usare per rendere i tuoi aneddoti molto più avvincenti. Usa il tempo presente. No, non conta se stai ricordando un evento accaduto anni fa”. Usare il linguaggio al presente darà alla storia un senso di rilevanza e immediatezza, che terrà la tua audience molto più attenta.

Ecco due esempi opposti.

Qualche anno fa, stavo camminando nel mio campus…”

È il mio secondo anno all’università: sto tornando nella mia stanza dopo le lezioni pomeridiane…”.

5. Più breve è, meglio è

Ritorniamo all’inizio, al dono della sintesi. Gli esseri umani, sostiene Kat, “sono sempre molto egoisti e concentrati su se stessi”. Questo vuol dire che raramente siamo interessati a storie e avvenimenti che non ci riguardano personalmente. Pensa alle due ore di tempo che hai trascorso a guardare le fotografie del matrimonio del tuo migliore amico. O alle foto del suo ultimo viaggio. A meno che tu non sia il protagonista della storia, difficilmente vi presterai attenzione. Il discorso vale, all’opposto, per la tua audience. Ecco perché la brevità è essenziale.

Lo so bene: stai pensando che tutti quei piccoli dettagli servono a dare contesto al racconto o ad aumentare l’eccitazione, ma in realtà il discorso filerà meglio se li tralasci completamente e tieni la storia più concisa possibile”.

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Una storia efficace è anche ‘breve’: 5 consigli per uno storytelling d’impatto

di Gennaro Sannino Tempo di lettura: 4 min
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